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Si svelano le Liste Rosse, animali e piante minacciati in Italia

Dino Scaravelli: “Le Liste Rosse sono delle parole che hanno salvato delle specie”.

Scritto da Valeria Gatti il 20.05.2013

Il 22 maggio è La Giornata Internazionale della Diversità Biologica. Si svelano le “Liste Rosse”. Le specie animali minacciate di estinzione sono 161 in totale (138 terrestri e 23 marine), pari al 28% delle specie valutate.  La biodiversità vegetale mediterranea è fortemente minacciata da cambiamenti ambientali provocati da scelte economiche sbagliate e dall’utilizzo del suolo. Vengono inscritte in due volumi, uno per gli animali, l’altro per le piante. Le specie più minacciate in Italia saranno dunque presto sotto gli occhi di tutti.

Il mondo scientifico, gli atenei e le aree protette aspettavano da tempo di prendere parte all’appuntamento. Il 22 maggio prossimo, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, si leggeranno le Liste Rosse nazionali. Dalle 10 alle 14, il Ministero dell’Ambiente e Federparchi (come Comitato IUCN Italia) presentano i due volumi a Roma, nella sala-convegni del palazzetto delle Carte Geografiche. Si tratta di due volumi che contengono le cosiddette Liste Rosse nazionali delle specie minacciate, il primo dedicato agli animali, il secondo alle piante.

Posidonia oceanica

Ma cosa sono le liste Liste Rosse? Di fatto rappresentano la valutazione del rischio di estinzione, calcolato a livello italiano, di gruppi di specie. Sono state valutate e varranno presentati i risultati per pesci d’acqua dolce, anfibi, rettili, uccelli nidificanti, mammiferi, pesci cartilaginei (squali e razze) e flora.
La valutazione del rischio di estinzione è basata su categorie, criteri e linee guida aggiornate periodicamente (www.redlist.org).

L’appuntamento del 22 maggio per il Ministero dell’ambiente s’inserisce nella più ampia cornice del rapporto di collaborazione con Federparchi, che ha posto una serie di obiettivi comuni per la valorizzazione delle aree protette e della biodiversità. “Esso rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso in cui l’impegno di più enti e soggetti ha prodotto un eccellente risultato ponendo le basi per attività future rivolte alla valutazione di altre importanti specie della flora e della fauna nazionale. Assume poi un doppio significato poter presentare e divulgare le Liste Rosse nazionali, promosse per la prima volta dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, nella Giornata internazionale per la biodiversità”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Federparchi-Europarc Italia Giampiero Sammuri: “E’ stato svolto un lavoro straordinario. Le caratteristiche geografiche, climatiche e storiche dell’Italia hanno consentito nel tempo l’insediamento e la permanenza di una variegata e ricca biodiversità, inclusa una gran varietà di specie endemiche e ambienti e paesaggi esclusivi. Questa ricchezza è riconosciuta a livello mondiale. Ecco perché abbiamo la responsabilità di monitorare e salvaguardare questo “capitale naturale” dalle tante minacce che si profilano. Le pubblicazioni con le Liste Rosse ci dicono quali e quante specie animali e vegetali rischiano di scomparire e soprattutto quali sono le cause che possono determinare i fattori di rischio”. Tutto il materiale relativo agli animali e alle piante sarà disponibile sul sito Iucn.it dal 22 maggio.

Il primo volume e la Lista Rossa degli animali

In sostanza, nel primo volume, è stato preso in esame e valutato il rischio di estinzione delle specie di vertebrati in Italia, tutti i terrestri e un gruppo di vertebrati marini. Tutte le specie di pesci d’acqua dolce, anfibi, rettili, uccelli nidificanti, mammiferi e pesci cartilaginei, native o possibilmente native in Italia, nonché quelle naturalizzate in Italia in tempi preistorici, sono state incluse nella valutazione. Le specie di uccelli presenti ma non nidificanti in Italia (svernanti, migratori) non sono state valutate.
Delle 672 specie di vertebrati valutate in questa ricerca (576 terrestri e 96 marine), 6 sono estinte nella regione in tempi recenti. Le specie minacciate di estinzione sono 161 in totale (138 terrestri e 23 marine), pari al 28% delle specie valutate. Il 50% circa delle specie di vertebrati italiani non è a rischio di estinzione imminente.
Complessivamente le popolazioni dei vertebrati Italiani sono in declino, più marcato in ambiente marino che terrestre. In ambiente terrestre le principali minacce ai vertebrati italiani sono la perdita di habitat e l’inquinamento. Il numero di specie minacciate dal prelievo e dalla persecuzione diretta è piuttosto ridotto. La principale minaccia rilevata in ambiente marino è la mortalità accidentale, ma questo dipende dal fatto che le specie qui valutate (squali, razze e chimere) hanno scarso interesse commerciale.

Il secondo volume e la Lista Rossa delle piante

Il secondo volume, la lista rossa della flora, fa il punto delle specie vegetali minacciate. L’Italia, che si trova al centro del bacino del Mediterraneo, è uno degli hot spot di biodiversità a livello mondiale e possiede una flora molto ricca in specie, molte delle quali endemiche. La biodiversità vegetale mediterranea è però fortemente minacciata da cambiamenti ambientali provocati dalle attuali dinamiche socio-economiche e di utilizzo del suolo. Anche l’Italia possiede molte specie che necessitano di misure di conservazione per evitare un impoverimento della biodiversità con ripercussioni su scala mondiale.
Il risultato finale del secondo volume è una Lista Rossa parziale della flora d’Italia, che include tutte le 197 Policy Species italiane, specie inserite negli allegati della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e della Convenzione di Berna, entrambe ratificate dal Governo Italiano e di fatto costituenti leggi nazionali. Un secondo contingente di taxa, che include specie vascolari, licheni, briofite e funghi, tra le più minacciate d’Italia o endemiche, è stato anch’esso valutato attraverso i criteri IUCN, definendo così le categorie di minaccia in cui ricadono. Le principali minacce alla biodiversità vegetale in Italia sono rappresentate dall’urbanizzazione selvaggia, dallo sviluppo di infrastrutture, dall’allevamento intensivo e dalle attività turistiche. Alla luce di questo studio emerge tutta l’urgenza di misure di conservazione a livello normativo, l’esigenza di un monitoraggio continuo delle specie a rischio e di pratiche di gestione del territorio più appropriate. Infine i botanici coinvolti auspicano un ulteriore sforzo per la valutazione dello stato di conservazione di un maggior numero di specie.

Le Liste Rosse sono quindi uno strumento essenziale per identificare priorità di conservazione, ma non sono, di per sé, un elenco di priorità. Altri elementi fondamentali sono il costo delle azioni, la probabilità di successo e la percentuale della popolazione globale di ciascuna specie presente in Italia, che determina la responsabilità nazionale nella conservazione a lungo termine di quella specie. Come sostiene il professore Dino Scaravelli, esperto di chirotteri, animali fortemente minacciati, le Liste Rosse “sono un punto importante: sono state la chiave di svolta nella conservazione della fine del 900, fanno percepire e fanno ragionare chi non è uno specialista e hanno smosso l’opinione pubblica e poi la politica; sono delle parole che hanno salvato delle specie. Sono indispensabili alla moderna politica della conservazione e hanno un retroscena molto complesso a livello sociologico”.

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