A qualche mese dall’abbattimento dell’ecomostro di Scala dei Turchi, in Sicilia, 25 ecomostriciattoli con tutte le autorizzazioni del caso, vengono edificati velocemente sulla stessa roccia di marna friabile. Mentre MareAmico denuncia il fatto con una campagna, l’assessore all’Ambiente della Regione Sicilia, Mariella Lo Bello, promette di fare tutte gli accertamenti, e non esclude un “nuovo caso Scala dei Turchi”.
Immagine della Campagna MareAmico
Rocce di un bianco che quasi acceca, in equilibrio su una distesa di acque blu: questo ritraggono le prime immagini restituite da una rapida interrogazione ad uno dei più utilizzati motori di ricerca.
Scorrendo i risultati, però, l’iniziale “mood” vacanziero si fa da parte, e ci si ritrova catapultati nel bel mezzo di un cantiere. O almeno, questo sembrano suggerire le ruspe ritratte in foto accanto ad orribili scheletri di cemento.
Siamo a Scala dei Turchi, una delle più belle spiagge d’Italia, situata nel comune di Realmonte, in provincia di Agrigento. In questa nota meta del turismo balneare appena tre mesi fa le ruspe distruggevano i resti di uno scempio visivo realizzato nei primi anni 90, un complesso alberghiero il cui progetto comprendeva tre edifici. Rimasto in piedi per quasi un quarto di secolo, l’ecomostro di Scala dei Turchi è stato definitivamente rimosso nel giugno scorso, tra la soddisfazione delle autorità e gli applausi di cittadini ed associazioni ambientaliste, che rivedevano finalmente integro un sito candidato, per la sua bellezza, a divenire patrimonio mondiale dell’Unesco.
In questa galleria la demolizione dell’ecomostro e la visita dell’assessore Lo Bello
Assessore Lo Bello alla demolizione dell'ecomostro a Scala dei Turchi in giugno
Assessore Lo Bello alla demolizione dell'ecomostro a Scala dei Turchi in giugno
Demolizione economostro in giugno
Ma il compiacimento generalizzato è durato giusto il tempo di un’estate. Pochi giorni fa sul costone sono ricomparse le ruspe, stavolta per costruire. Il progetto, approvato quattro anni fa sotto la precedente giunta amministrativa, prevede la costruzione di 25 villette, i cui probabili acquirenti, secondo alcune fonti, sarebbero personaggi appartenenti al mondo del calcio e dello spettacolo. Due degli immobili sono già stati edificati in tempi record tra lo stupore e l’indignazione di cittadini ed associazioni locali, tra cui MareAmico che ha prontamente fotografato il fatto, portandolo all’attenzione dell’opinione pubblica.
Immagine della Campagna MareAmico
A voler trovare un inghippo legale, si fa fatica: le autorizzazioni sembrano esserci tutte, così come c’erano all’epoca dell’ecomostro. E la società edile promette di armonizzare le strutture al territorio. Eppure è inevitabile chiedersi come sia possibile che un progetto del genere non comprometta irrimediabilmente la bellezza ed il valore naturalistico dell’area. Senza contare la questione sicurezza: la marna bianca risulta essere una roccia estremamente delicata, tanto che online sono reperibili filmati che documentano recenti episodi franosi, avvenuti proprio a una manciata di metri dall’area interessata dal progetto.
MareAmico ha lanciato una campagna sottolineando che questi luoghi sono candidati a diventare area protetta e patrimonio dell’UNESCO.
Ma Mariella Lo Bello, assessore al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia ha dichiarato a Gaianews.it:“Ho già disposto l’ispezione, che sarà eseguita dal Dipartimento regionale dell’urbanistica, per tutti gli accertamenti utili a fare chiarezza sulla costruzione di diversi immobili che stanno per essere costruiti sulla costa tra Scala dei Turchi e Lido Rossello”, afferma l’assessore, che aggiunge: “Se la situazione è così come appare dalle foto pubblicate su internet dall’associazione MareAmico Agrigento, non è da escludere un nuovo caso Scala dei Turchi”.
E aggiunge Lo Bello: “Proprio dove recentemente è stata scritta una pagina storica per la tutela dell’ambiente e della costa agrigentina, occorre tenere alta l’attenzione per evitare che investimenti privati possano aumentare i già esistenti rischi idrogelogici che in particolare presenta quella parte del territorio”.
E l’assessore ci lascia con una promessa: “Darò successivamente comunicazione dell’esito delle ispezioni che saranno effettuate”.