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Smog: Ispra, cala concentrazione PM10 ma ancora troppe auto nelle nostre città

L'ultima indagine ISPRA riguarda 60 comuni italiani dove risiede il 24,9% della popolazione italiana

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 12.10.2013

Secondo l’ultima indagine ISPRA svolta in 60 comuni italiani dove risiede il 24,9% della popolazione italiana e che rappresenta 4% della superficie totale nazionale la quantità di emissioni di sostanze inquinanti e la qualità dell’aria sono migliorate, in particolare per quanto riguarda le particelle PM10.

Milano, smog

In estrema sintesi gli argomenti principali del Rapporto ISPRA sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, giunto al IX anno e presentato l’11 ottobre a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, sono le emissioni di sostanze inquinanti e la qualità dell’aria, il verde urbano, la mobilità in città e i parchi auto, le forme di urbanizzazione e le dinamiche dell’uso del suolo, l’approvvigionamento idrico.

Una buona notizia: i dati mostrano una situazione di diminuzione generalizzata delle emissioni inquinanti nelle città. Per ciò che riguarda le concentrazioni in atmosfera, in particolare per PM10 e biossido di azoto, pur registrando un trend in diminuzione, permangono però delle criticità: si continuano infatti a registrare superamenti dei valori limite per questi due inquinanti, particolarmente nelle città del Centro-Nord, in Campania e Sicilia. Più diffuso il superamento dei valori soglia per l’ozono, per il quale non si rileva alcuna tendenza alla diminuzione delle concentrazioni in aria.

Le emissioni maggiori di PM10 – un mix di particelle emesso dai tubi di scappamento delle auto, dai camini delle caldaie e dei caminetti per il riscaldamento domestico, dai camini delle industrie – per il 2010 sono riferibili alle città di Roma, Taranto, Milano, Napoli e Torino, le minori a Campobasso e Aosta.

Per ciò che riguarda le concentrazioni di PM10, dal 2006 al 2011, su un set di 57 stazioni di monitoraggio, appartenenti al territorio di 29 città, si evidenzia una situazione di diffusa tendenza alla riduzione delle concentrazioni, debole ma significativa, ad esempio, nelle città di Aosta, Bari, Bologna, Firenze, Palermo, Roma, Taranto, Torino.

Monossido di carbonio, benzene e biossido di zolfo, come per gli anni passati, non sembrano essere più un problema: non superano da anni i valori limite per le concentrazioni in aria e per quanto riguarda le emissioni in atmosfera il trend risulta per tutte le città in decrescita, con un valore medio di riduzione in particolare del monossido di carbonio tra il 2000 e il 2010 del 56%.

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