Una nuova ricerca condotta dalla Stanford University e dal Monterey Bay Aquarium ha scoperto che i grandi squali bianchi, a differenza di ciò che si potrebbe credere, fanno dei lunghi digiuni mentre percorrono tragitti lunghi fino a 4000 chilometri.
Crediti: Randy Wilder
Le zone ricche di prede, come gli elefanti marini, sono una sorta di autogrill, per gli squali bianchi, ha spiegato Barbara Block, autrice dell’articolo pubblicato su Proceedings della Royal Society B.
I ricercatori hanno scoperto che, così come gli orsi si nutrono in abbondanza prima di andare in letargo, gli squali fanno scorte di grasso, ma a differenza degli orsi, immagazzinano il grasso nel loro fegato, che lo rilascia poi durante i lunghi tragitti.
I ricercatori sono riusciti a scoprire questo comportamento grazie allo studio degli spostamenti degli squali e della profondità alla quale nuotavano. I ricercatori hanno potuto associare infatti alla profondità di immersione degli squali la loro pesantezza, dovuta proprio alla presenza di grasso nel fegato. Tanto più gli animali sono pesanti , tanto più nuotano in profondità e viceversa, più si alleggeriscono a causa del digiuno, più sono costretti a tornare in superficie.
La scoperta sarà utile per le strategie di conservazione degli squali: ora la gestione delle loro “stazioni di rifornimento” diventa di primaria importanza.
Nel video dell’Università, il tragitto dello squalo bianco.