Il tabacco, utilizzato su piccola scala come pesticida di origine naturale per centinaia di anni, sta ottenendo un rinnovato interesse da parte del mondo scientifico come potenziale alternativa ai tradizionali pesticidi commerciali, secondo un rapporto pubblicato sul bisettimanale Industrial & Engineering Chemistry Research.
Cedric Briens e colleghi scrivono che da quando è aumentata la consapevolezza sui rischi del tabacco per la salute umana, c’è stato un grosso calo della domanda, che ha colpito alcune aree del mondo in cui la produzione delle piante di tabacco era piuttosto alta. Ora gli scienziati sono alla ricerca di nuovi usi del tabacco. Il motivo è semplice: i grandi investimenti degli anni passati e l’esperienza maturata nella sua coltivazione da parte dei lavoratori del settore potrebbero essere messi a frutto per usi più “sani”.
Un uso potenziale del tabacco, infatti, potrebbe essere quello di pesticida naturale, a causa del suo contenuto di nicotina. Per secoli, i giardinieri hanno utilizzato miscele fatte in casa di tabacco e acqua come pesticida naturale per uccidere i parassiti. Un’industria “verde” di antiparassitari basata sul tabacco potrebbe fornire reddito supplementare per gli agricoltori, così come un nuovo agente per la lotta antiparassitaria amico dell’ambiente, dicono gli scienziati.
Nella ricerca viene anche descritto un metodo promettente per convertire le foglie di tabacco in pesticidi con la pirolisi. Tale processo prevede il riscaldamento del tabacco in foglie a circa 370 gradi centigradi nel vuoto, per produrre una sostanza grezza chiamata bio-olio. Gli scienziati hanno testato il bio-olio da tabacco su un’ampia varietà di parassiti, tra cui 11 funghi diversi, quattro batteri, e la dorifora, uno dei principali parassiti agricoli che è sempre più resistente agli insetticidi attualmente in uso.
L’olio ha ucciso tutti i coleotteri e ha bloccato la crescita di due tipi di batteri e un fungo. Anche dopo la rimozione della nicotina, l’olio rimasto si è rivelato un antiparassitario molto efficace. Il rapporto indica che la capacità dell’olio di bloccare alcuni ma non tutti i microrganismi suggerisce che il bio-olio di tabacco può avere un valore aggiunto come pesticida selettivo, di più di quelli attualmente in uso.