Tutti in classe A è il nome dell’ultima campagna di Legambiente che ha come obiettivo la sensibilizzazione sull’importanza dell’efficienza energetica nell’edilizia e la diffusione dell’informazione sulla possibilità di realizzare edifici di “classe A”, ovvero a basso consumo energetico.
Attraverso le termografie, Legambiente ha analizzato 100 edifici in 15 comuni italiani per verificare se essi sono stati progettati e costruiti con attenzione all’isolamento termico ed ha dimostrato le evidenti differenze nella dispersione termica tra le case di classe A e quelle costruite senza tener conto di questo aspetto.
Gli edifici sono responsabili di una parte consistente dei consumi energetici nel nostro paese, conseguentemente sono anche responsabili dell’immissione nell’atmosfera di sostanze in grado di modificare il clima a livello globale. Per questo l’Unione Europea introduce precisi obiettivi in termini di rendimento energetico e obbliga la certificazione dei nuovi edifici secondo classi di appartenenza dalla A alla G, in ordine decrescente di qualità (la medesima cui siamo abituati per gli elettrodomestici).
E’ ormai dimostrato che realizzare un edificio di classe A porta ad un incremento di costi del solo 10%, calcolando un costo medio di costruzione pari a 1.000€ al metro quadrato (purtroppo in realtà i prezzi di vendita finali degli appartamenti non rispecchiano i costi di costruzione), appare evidente che la miglior classificazione ha un’incidenza molto bassa sul costo finale della casa.
Considerato inoltre che un’abitazione di classe A consente un risparmio medio che va da 300 a 500€ all’anno a famiglia è evidente il vantaggio nel costruire case a bassa dispersione termica.
L’analisi fatta è certamente parziale, un campione di soli cento edifici su tutto il territorio nazionale non può essere considerato veramente rappresentativo, tuttavia è comunque uno spunto interessante per fotografare lo stato delle nostre abitazioni. Gli edifici residenziali analizzati da Legambiente sono in larga parte recenti, costruiti negli ultimi 10 anni, ossia in un periodo nel quale la normativa e le conoscenze tecniche dimostravano con chiarezza l’importanza e i vantaggi dell’efficienza energetica.
Lo strumento utilizzato è quello delle “termofotografie” agli infrarossi in cui le differenze cromatiche indicano le differenze di temperatura: le zone scure sono aree fredde, all’aumentare della temperatura il colore è sempre più chiaro. L’analisi fatta indica che c’è davvero molto da migliorare: solo 15 edifici, tutti situati a Bolzano, hanno passato l’esame.
Pareti non isolate, ponti termici (elementi strutturali che portano il calore dall’interno verso l’esterno) e finestre spesso montate male sono le cause principali delle dispersioni termiche delle nostre abitazioni.
Nelle immagini che seguono, si vedono le differenze di dispersione termica dei due edifici, il primo a Roma ed il secondo a Bolzano.