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Uccelli in città: le luci della notte alterano il ritmo biologico

Il crescente inquinamento luminoso nelle città può quindi esercitare un forte impatto sul ritmo stagionale degli animali urbani. Per molte specie, i cambiamenti stagionali rappresentano uno dei segnali ambientali più importanti per il controllo dei ritmi diurni e stagionali

Scritto da Nadia Fusar Poli il 15.02.2013

Le città sono l’habitat di molte specie di uccelli. Il merlo europeo (Turdus merula), ad esempio,  è tra quelle che ha maggiormente colonizzato le aree urbane. Ma per questi ed altri animali l’inquinamento luminoso rappresenta un fattore in grado di incidere sul normale ritmo biologico. Sembra infatti che gli uccelli di città tendano a  riprodursi prima dei loro cugini rurali.

Inquinamento luminoso

Le luci notturne artificiali, come quelle dei lampioni, dei semafori o la stessa illuminazione dalle case, si stanno sensibilmente intensificando. Da tempo gli scienziati sospettano che la luce artificiale prodotta nelle nostre città di notte, possa  avere significative ripercussioni sulle piante, sugli animali e persino sugli esseri umani. Se gli studi compiuti sino ad oggi, e che hanno provato a dimostrare questa influenza,  sono tuttavia  pochi, gli scienziati del Max Planck Institute for Ornithology di Radolfzell, in Germania, hanno recentemente studiato come le condizioni di luce che si creano nelle aree urbane di notte possano influire sul sistema riproduttivo di alcune specie di uccelli, in particolare dei merli europei (Turdus merula). Cosa è emerso? 

Negli animali esposti alla luce artificiale notturna (anche a bassa intensità) il testosterone aumenta precocemente  e le gonadi dei merli maschi maturano prima. In pratica, gli scienziati hanno misurato il livello di testosterone nel sangue quale importante indicatore della predisposizione alla riproduzione e hanno trovato che questo tendeva a salire prima in quegli uccelli esposti alla luce notturna delle città. Allo stesso modo, anche il ritmo del canto è apparso alterato: gli animali infatti, hanno iniziato a cantare circa un’ora prima rispetto alla loro normale attività.  Inoltre, gli uccelli che vivono esposti alle luci urbane notturne non solo sono esposti ad una precoce predisposizione alla riproduzione, ma cambiano muta molto prima rispetto agli uccelli che trascorrano le notti nel buio. “Questi risultati sono la prova evidente che la luce artificiale che troviamo nelle città può drasticamente cambiare l’organizzazione stagionale degli animali selvatici”. 

Il crescente inquinamento luminoso nelle città può quindi esercitare un forte impatto sul ritmo stagionale degli animali urbani. Per molte specie, i cambiamenti stagionali (in termini di lunghezza del giorno e dunque di ore di luce naturale) rappresentano  uno dei segnali ambientali più importanti per il controllo dei ritmi diurni (ad esempio, cicli sonno-veglia) e stagionali. Un esempio concreto: in agricoltura la produzione di uova in  batteria può essere aumentata modificando la durata del giorno, proprio con l’aiuto della luce artificiale.

Merlo

In che modo la luce artificiale notturna incide sull’attività riproduttiva, accelerandola e anticipandola? Forse la luce (quindi l’estensione, seppure artificiale, del giorno) renderebbe gli uccelli  più attivi durante il giorno e farebbe in modo che continuino la caccia di cibo anche durante la notte, attingendo all’energia supplementare per l’attività di  riproduzione. Allo stesso modo, la luce potrebbe influenzare e alterare il metabolismo degli animali, traducendosi in una precoce crescita delle gonadi. Infine, resta da capire se questo possa rappresentare un vantaggio in termini evolutivi o piuttosto un mero effetto collaterale non intenzionale dell’illuminazione artificiale.

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