Ibis della Riserva di Calviac, Francia
Il bellissimo animale che vedete ritratto qui accanto, che fa pensare a tempi mitici, al Dodo estinto di Alice nel Paese delle Meraviglie, è un Ibis Eremita. E’ una specie estinta in Europa più di 400 anni fa e considerata dalla IUCN come gravemente minacciata. E’ quindi protetta a livello internazionale.
Uno di questi esemplari è stato ucciso ieri in Abruzzo a fucilate.
L’Ibis è seguito in Europa con un progetto specifico, il Waldrapp project, che si occupa di insegnare a questi uccelli una rotta migratoria dall’Austria alla riserva naturale del WWF ad Orbetello, in Toscana. I piccoli, quando nascono, riconoscono come propri genitori gli scienziati del Waldrapp team, che , quando è il momento, insegnano loro la rotta con un parapendio a motore.
I 3 Ibis eremiti che si trovavano in Abruzzo da dieci giorni provengono in realtà da una colonia presente a Grunau, in Austria, che è una colonia stanziale e non naturale, cioè tutti gli individui sono allevati in cattività. Quest’anno però, a causa della temperatura mite, i tre giovani hanno tentato una migrazione verso sud, ma da “autodidatti”. Nessun genitore, né umano, nè animale aveva mostrato loro la rotta. Seguendo il loro istinto, però, non avevano sbagliato di molto e sono stati avvistati alla periferia di L’Aquila fortunatamente da una socia LIPU che ha subito segnalato alle autorità la sorprendente scoperta.
Da dieci giorni a questa parte perciò i volontari LIPU e il Corpo Forestale dello Stato sono impegnati in un’attività di monitoraggio e protezione: infatti la zona che i giovani e inesperti Ibis avevano scelto come sosta per la migrazione era piena zona di caccia.
Per uno di loro, nonostante l’attività di volontari, Lipu e Corpo Forestale dello Stato, non c’è stato niente da fare ed è stato ucciso a fucilate l’altroieri.
Non può non trattarsi di un atto di bracconaggio perchè l’Ibis , come potete vedere dalla foto, non è certo una specie che somiglia a qualcuna di quelle cacciabili. Ioltre, dalle analisi effettuate sull’animale morto, con molta probabilità è stato ucciso da una distanza ravvicinata.
Questi meravigliosi animali, infatti, ad oggi vivono in Europa solo in cattività, e sono per indole molto confidenti. E’ infatti forse questa una delle cause che li ha portati all’estinzione fra i 400 e i 500 anni fa.
Le altre colonie di Ibis si trovano in Marocco, ( una colonia stanziale di 600 individui) e in Siria (una colonia di 7 individui di cui 3 migrano in Etiopia).
I due Ibis che sono ancora a L’Aquila saranno catturati e portati ad Orbetello perchè le condizioni climatiche di quelle zone dell’Abruzzo non sono favorevoli per questi animali.
“Siamo indignati e molto preoccupati per quanto successo – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU-BirdLife Italia – Che si prendano a fucilate animali non solo protetti ma che si trovano sull’orlo dell’estinzione a livello mondiale e oggetti di progetti internazionali di tutela è un fatto gravissimo e che getta sul nostro Paese discredito e vergogna. Siamo al fianco delle forze dell’ordine – conclude – per individuare i responsabili di questo feroce, quanto vigliacco, atto di bracconaggio”.
Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, raggiunto telefonicamente, al momento non rilascia dichiarazioni in merito.
Un atto di vandalismo, dichiara una volontaria LIPU impegnata in prima linea a monitorare e proteggere questi rari animali. Un atto che macchia ancora la reputazione dell’Italia a livello internazionale.
Si spara deliberatamente ad un animale tanto raro, che di certo non desideriamo portare in tavola per il pranzo di Natale. Che non siamo più abituati a tanta meraviglia? Preferiamo sparare e riportare tutto ad un grigia e monotona previdibilità, invece di stupirci come bambini di fronte ad una favola che diventa realtà.