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Ufficiali ambientali brasiliani arrestati per disboscamento illegale nella foresta amazzonica

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.05.2010

La polizia in Brasile ha arrestato almeno 70 persone sospettate di disboscamento illegale in Amazzonia – compresi i funzionari impiegati per proteggere la foresta pluviale.

Diversi funzionari ambientali nello stato di Mato Grosso sono stati accusati di fornire false licenze per la raccolta di legname proveniente da aree protette. Anche boscaioli, i proprietari e gestori di foreste sono coinvolti nell’inchiesta.

La polizia stima che l’operazione di disboscamento illegale ha causato un danno pari a circa mezzo miliardo di dollari. Gli arresti sono seguiti una indagine di due anni in sei Stati  dell’Amazzonia.

Falsa documentazione

Buona parte del legname è stato preso da parchi nazionali e territori indigeni protetti.

I funzionari della segreteria ambientale del Mato Grosso sono stati accusati di aver fornito documenti falsi, cosa che ha aiutato i boscaioli abusivi ad evitare i controlli sulla deforestazione illegale.

Secondo le leggi destinate a proteggere la foresta pluviale, le aziende del legno in Brasile devono richiedere i certificati per dimostrare che i loro tronchi provengono da una zona in cui è consentito tagliare alberi.

Mato Grosso, nella parte meridionale del Rio delle Amazzoni, è una delle regioni più colpite dalla deforestazione, soprattutto a causa delle aziende di produzione di soia, usata per l’alimentazione del bestiame e per la produzione di biocarburanti.

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha detto che il suo governo ha ridotto significativamente il tasso di deforestazione in Amazzonia nel quadro della sua strategia di lotta ai cambiamenti climatici. (fonte BBC)

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