UCRAINA – La più grave catastrofe nucleare di cui il pubblico è venuto a conoscenza, a distanza di 24 anni esatti, fa di nuovo parlare di sè.
Il 26 aprile del 1986, alle ore 1.23, durante un test di routine, il nocciolo del reattore 4 della centrale nucleare ucraina si surriscaldò causando un’esplosione e lo scoperchiamento dello stesso, lasciando privo di copertura il reattore e il materiale fissile.
Il calcolo ufficiale dell’ONU sottostima drasticamente il numero delle vittime parlando di 65 decessi accertati e di 4000 morti presunte (negli ottanta anni successivi al disastro) in conseguenza dell’esposizione a materiale radioattivo. Tuttavia i danni a lungo termine non saranno mai calcolabili, diverse associazioni ambientaliste dissentono fortemente da questo bilancio e stimano fino a 6 milioni di vittime di leucemie e tumori per esposizione alle polveri radiottive immesse nell’atmosfera.
Nonostante la radioattività rilevata nei pressi della centrale fosse un miliardo di volte superiore a quella normale, la decisione di evacuare la zona colpita fu presa solo nella notte del 27 aprile. Entro due settimane morivano i primi tecnici accorsi sul luogo del disastro. Per diversi giorni continuò l’incendio del reattore che venne spento versando al suo interno, tramite elicotteri, materiali che potevano schermare la radioattività senza immettere nell’atmosfera ulteriori sostenza dannose. Tutti i mezzi utilizzati vennero poi abbandonati all’interno dell’area interdetta (Guarda l’immagine satellitare degli elicotteri e dei mezzi di terra abbandonati. Fonte google maps).
Il primo sarcofago fu costruito immediatamente ed ultimato nel novembre del 1986. Non fu mai considerato una soluzione definitiva al problema, ma non non fu mai sostituito nonostante le numerose falle apertesi nel frattempo. La progettazione approssimativa, la scarsa qualità dei materiali, ma anche la fretta con cui era necessario operare, sono la causa
dell’inadeguatezza di tale copertura; solo dieci anni dopo fu fondata la Chernobyl Shelter Fund allo scopo di ottenere i fondi necessari alla realizzazione di un nuova e più sicura copertura. Il costo stimato nel 1998 era di 780 milioni di dollari. Trascorsi dieci anni, nel 2007, il governo ucraino dichiarò senza fornire informazioni in merito che i lavori erano iniziati. Il giorno del 24° anniversario del disastro, il presidente ucraino Viktor Yanukovych ha dichiarato che i lavori di sostituzione del sarcofago sono stati ancora rinviati, perchè i fondi non sono sufficienti: mancano almeno 400 milioni di Euro.
Intanto, 200 tonnellate di materiale radioattivo sono sempre più esposte.
di Michele Donà