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Vestiti tossici, dopo denuncia di Greenpeace impegno di Zara

Zara ha annunciato che eliminerà le sostanze pericolose lungo tutta la filiera entro il 2020

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.12.2012

Greenpeace e gli abiti tossiciLa più grande azienda di moda e vestiti, la spagnola Zara (con la sua casa madre Indetex) ha deciso di impegnarsi ad eliminare le sostanze chimiche pericolose che vengono emesse nell’ambiente durante la produzione dei capi di abbigliamento e oggetto di una campagna di sensibilizzazione in perfetto stile Greenpeace lo scorso Novembre. Zara ha annunciato che eliminerà le sostanze pericolose lungo tutta la filiera entro il 2020. Greenpeace esulta, dicendo di aver raccolto ben 315 mila firme per far passare Zara ai fatti.

Zara è l’ottavo marchio che si impegna a eliminare le sostanze tossiche da quando Greenpeace ha lanciato la campagna Detox nel 2011.

Inditex, la società che controlla Zara, richiederà a 20 fornitori di rivelare i valori delle emissioni delle sostanze chimiche pericolose a partire da marzo (e ad almeno 100 fornitori entro la fine del 2013), garantendo a coloro che vivono vicino alle fabbriche tessili il diritto a ricevere informazioni corrette sugli scarichi di sostanze pericolose nell’ambiente, tra cui quelle di coloranti azoici che liberano ammine cancerogene.

Zara ha detto di voler rafforzare il processo di eliminazione degli alchilfenolestossilati dai prodotti e fisserà ulteriori scadenze a breve termine per l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose prioritarie, tra cui i perfluorocarburi (PFC).

“Se la più grande azienda della moda può realizzare vestiti senza sostanze tossiche, non ci sono scuse per gli altri marchi che devono ripulire la loro catena di fornitura. I consumatori di tutto il mondo hanno fatto sentire la loro voce ed è ora per gli altri marchi come Esprit, Gap e Victoria’s Secret di ascoltare i loro clienti e sbarazzarsi delle sostanze tossiche, ha detto Greenpeace nel comunicato.

Infine, Greenpeace conclude: “L’impegno di Zara ad agire con più trasparenza è una pietra miliare nella produzione tessile e sarà la chiave di volta per convincere gli altri marchi a impegnarsi verso l’azzeramento delle emissioni di sostanze pericolose entro il 2020. Essere fashion senza inquinare è possibile.”

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