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Costa Crociera: si lavora per svuotarla dall’acqua

Ad un anno dal disastro del naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio, quando il capitano portò la Francesco Schettino portò la nave ad inchinarsi troppo vicino all'isola, tanto da farla rimanere incagliata e provocarne il ribaltamento, la situazione nel mare toscano non sembra parlare di una prossima rimozione del relitto dalle coste del Giglio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.01.2013

Ad un anno dal disastro del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, quando il capitano  Francesco Schettino portò la nave ad inchinarsi troppo vicino all’isola, tanto da farla rimanere incagliata e provocarne il ribaltamento, la situazione nel mare toscano non sembra parlare di una prossima rimozione  del relitto dalle coste del Giglio.

Costa Concordia dal porto Giglio

Sono tre le piattaforme che lavorano incessantemente per portare a termine le procedure, che comprendono 5 fasi, che consentiranno di raddrizzare la nave e poi portarla in un porto vicino. Le operazioni che avranno un costo stimato ad oggi di 400 milioni di euro sono incessanti: i turni si susseguono diurni e notturni. 

Ora il prossimo compito è quello di svuotare la nave per consentire di raddrizzarla. L’acqua che è all’interno però, rischia di inquinare il mare del Giglio con tensioattivi, idrocarburi, metalli pesanti e alimenti decomposti.

“Sono 230mila i metri cubi di acqua attualmente inglobati dentro la nave, ma di questi solo alcune nicchie sono state individuate dal piano di monitoraggio”, ha spiegato il geologo Siro Corezzi, del Ministero dell’Ambiente, a margine della conferenza stampa in Regione Toscana, a Firenze, dell’Osservatorio per la rimozione della Concordia, presieduto da Maria Sargentini, Osservatorio di cui lo stesso Corezzi è componente. 

“Potrebbero esserci uscite parziali delle acque al momento del raddrizzamento – ha spiegato dal canto suo Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio per la rimozione della Concordia – ma sulle quantità si possono fare solo ipotesi. Si sta iniziando a valutare quale soluzione ci potrà essere. Quella dello svuotamento è solo un’ipotesi. Non è un corpo chiuso, che se lo svuoto mi rimane vuoto; in parte queste acque probabilmente saranno sostituite. Sono ragionamenti sul tavolo, ma non abbiamo risposte definitive. E’ una delle possibili opzioni”.

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