Chiuso il “macello dell’orrore” in Libano grazie alle firme di 136.000 cittadini europei, tra cui quelle determinanti di 82.000 italiani raccolte tramite la piattaforma Change.org. Nell’ottobre del 2013 i video operatori di CIWF (Compassion in World Farming) avevano documentato come animali provenienti da Paesi europei finissero le loro vite tragicamente a Karantina, fra le più atroci sofferenze. Sofferenze a cui l’opinione pubblica non è rimasta sorda, dato il massiccio sostegno alla petizione di CIWF per la chiusura del macello.
Il macello degli orrori ha chiuso i battenti. “E’ con immensa gioia e soddisfazione che oggi CIWF può affermare che nessun animale terminerà più la propria vita fra paura, sofferenza e una lunga agonia a Karantina, il macello pubblico di Beirut”, recita il comunicato stampa dell’associazione.
La video inchiesta girata da CIWF nel 2013 all’interno delle mura del macello libanese, aveva documentato le più orribili atrocità verso gli animali, che lì venivano brutalmente picchiati, forzati a scavalcare i corpi di altri animali morti o morenti, trascinati per gli arti e addirittura per le orbite degli occhi, o appesi per molto tempo prima di essere sgozzati.
In seguito a questa denuncia, CIWF aveva lanciato una petizione indirizzata al Ministro dell’Agricoltura Libanese per chiedere la chiusura della struttura e il rispetto delle linee guida dell’OIE sulla macellazione. In Italia, la petizione, lanciata tramite la piattaforma Change.org, è stata sottoscritta in poco tempo da ben 82.000 persone, un contributo determinante al totale delle firme raccolte a livello internazionale (136.000).
Forti di questa massiccia adesione, i rappresentanti di CIWF hanno trascorso mesi a chiedere incontri alle autorità libanesi, ottenendone alcuni, e alla fine, grazie alla mediazione di alcuni parlamentari francesi che collaborano con la sede di CIWF a Parigi, i Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente del Libano hanno visitato il macello, constatando le catastrofiche condizioni e promettendo che avrebbero agito al riguardo. Cosa che poi hanno fatto.
Finalmente quindi, il macello di Karantina è stato chiuso.
Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia, ha dichiarato: “Quello che purtroppo abbiamo documentato in passato al macello di Karantina andava semplicemente al di là di ogni possibile crudeltà verso gli animali. Vogliamo ringraziare di cuore gli oltre 82.000 cittadini italiani che hanno levato la loro voce a difesa degli animali per dire sì alla chiusura del macello di Beirut e la piattaforma Change.org che, ancora una volta, ci ha permesso di dare voce alla sofferenza dei senza voce. La nostra battaglia sul trasporto e le condizioni di macellazione non termina qui però. Lavoreremo senza sosta affinchè gli standard di macellazione dell’OIE siano rispettati in tutti i paesi aderenti e l’Europa non vieterà il suo commercio più crudele: l’esportazione di animali vivi in lunghi viaggi della morte oltre i propri confini”.