Gli scienziati della Columbia University lanciano un nuovo allarme sulle conseguenze dell’acidificazione degli oceani e lo fanno sulla rivista Science pubblicando i risultati di una review di centinaia di studi paleografici.
Ciò che sta accadendo ai nostri oceani in questi anni non è mai successo, con la stessa velocità, nella storia della Terra. E ciò che rischiamo con grandissima probabilità è che una enorme percentuale delle specie marine si estinguano.
“Sappiamo che la vita, durante gli eventi passati di acidificazione degli oceani, non è stata spazzata via – ma nuove specie si sono evolute per sostituire quelle che si erano estinte. Tuttavia, se le emissioni di carbonio industriali continuano al ritmo attuale, potremmo perdere degli organismi che per noi sono importanti: le barriere coralline, le ostriche, i salmoni, ” ha spiegato l’autore Bärbel Hönisch.
Gli oceani agiscono come delle spugne con l’anidride carbonica in eccesso nell’aria.
Il gas reagisce con l’acqua del mare formando acido carbonico, che nel tempo viene neutralizzato dal carbonato delle conchiglie fossili sul fondo del mare.
Se troppa anidride carbonica viene assorbita dal mare e troppo in fretta, si possono esaurire gli ioni di carbonato di cui hanno bisogno i coralli, i molluschi e il plancton.
I ricercatori hanno scoperto che negli ultimi 300 milioni di anni c’è stato solo un evento di simile portata: il massimo termico paleocene-Eocene, o PETM.
In campioni di sedimenti oceanici, il PETM appare come uno strato di fango marrone affiancato da spessi depositi di fossili di plancton bianchi.
Circa 56 milioni di anni fa, un aumento improvviso di carbonio nell’atmosfera – le cui cause sono ancora irrisolte – ha riscaldato il pianeta rendendo gli oceani acidi. In circa 5.000 anni, il carbonio atmosferico è raddoppiato e le temperature medie globali sono aumentate di circa 6 gradi centigradi.
“Almeno la metà di tutte le specie di foraminiferi bentonici, un gruppo di organismi unicellulari che vivono sul fondo dell’oceano, si estinsero, dal che si può dedurre che anche gli organismi più in alto nella catena alimentare che vivevano nelle acque profonde sono probabilmente scomparsi”, ha detto Ellen Thomas della Università di Yale e coautrice dell’Articolo.
Secondo Candace Major, Responsabile del programma della National Science Foundation (NSF) Division of Ocean Sciences, che ha finanziato la ricerca, quello che sta succedendo oggi non è paragonabile neanche a ciò che è successo 300 milioni di anni, fa perchè l’umento di anidiride carbonica nell’atmosfera sta avvenendo ad altisima velocità.
Negli ultimi cento anni, l’anidride carbonica prodotta dalle attività umane ha abbassato il pH dell’oceano ad un tasso di acidificazione almeno 10 volte più veloce di quello di 300 milioni di anni fa, ha detto Hönisch.
Il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) prevede che il pH si abbasserà ancora dello 0,2 entro il 2100, aumentando la possibilità di cambiamenti oceanici simili a quelli osservati durante il PETM.