Le barriere coralline sono un rifugio di biodiversità della vita marina, ma sono in pericolo a causa dell'acidificazione degli oceani
Gli oceani assorbono attualmente circa un terzo delle emissioni di CO2 in atmosfera che derivano da combustibili fossili. Questo li porta, di conseguenza, ad aumentare la propria acidità. L’acidificazione degli odeani è ora riconosciuta come una componente fondamentale del cambiamento climatico globale, potenzialmente responsabile di una vasta gamma di impatti sugli ecosistemi, con ulteriori conseguenze sui mezzi di sostentamento e sicurezza alimentare. Il tema è stato discusso ad Okinawa, in Giappone, gli scienziati del gruppo intergovernativo dell’Onu, Ipcc, dal 17 al 19 gennaio. Il gruppo, di cui fa parte l’italiano Riccardo Valentini, dovrà produrre il Quinto rapporto Ipcc sul cambiamento del clima, per il quale l’acidificazione degli oceani è una componente fondamentale.
Un aspetto importante che sottolinea la pagina dell’Ipcc è che “forse servirà uno sforzo ancora maggiore nella riduzione della CO2 emessa per raggiungere obiettivi di stabilizzazione. Questo infatti limiterebbe la capacità di acidificazione degli oceani continuando ad assorbire CO2”.
Le precedenti relazioni di valutazione biogeochimica dell’Ipcc avevano considerato gli effetti della temperatura e del rilascio di carbonio di origine antropica sugli oceani, ma l’impatto diretto sull’acidificazione degli oceani, i suoi effetti in combinazione con il riscaldamento dell’oceano e sulla produttività degli ecosistemi marini, e infine il feedback potenziale sul sistema climatico, non erano state ancora pienamente valutate.
Le emissioni antropiche di anidride carbonica stanno cambiando la chimica degli oceani, che incide non solo sulle barriere coralline, uno degli ecosistemi più ricchi di biodiversità negli oceani. Esse si trovano alla base di numerose catene alimentari marine e, conseguentemente, un loro declino comporterebbe enormi ricadute sull’alimentazione umana, soprattutto nel sudest asiatico, dome centinaia di milioni di persone dipendono dalla pesca per l’alimentazione e per la base proteica di cui necessita l’organismo umano per crescere e svilupparsi correttamente.