Un gruppo siriano per i diritti dice alcuni osservatori della Lega Araba stanno lasciando il paese per protestare contro la dura repressione del governo siriano sulla protesta popolare che si protrae ormai da 10 mesi e ha causato migliaia di morti.
Mousab Azzawi dell’Osservatorio siriano per i diritti umani ha detto a Voice of America che almeno 11 osservatori dovrebbero lasciare presto la Siria. Ha detto che il gruppo di sette iracheni, due kuwaitiani e due degli Emirati hanno visto le forze di sicurezza siriane fare fuoco su attivisti dell’opposizione martedì nella città di Deir el-Zour. Azzawi dice che 19 manifestanti sono stati uccisi nell’incidente.
Non è possibile verificare in modo indipendente il numero di morti o i piani degli osservatori della Lega Araba di lasciare la Siria, in quanto i giornalisti stranieri non sono ammessi nel paese.
Un algerino è stato il primo osservatore a lasciare la missione all’inizio di questa settimana, dicendo all’agenzia di stampa Reuters che altri tre osservatori lo hanno raggiunto. Ma molti altri dei 150 membri della delegazione non possono lasciare la Siria a causa degli ordini dati dai loro governi.
Gli osservatori hanno iniziato ad operare in Siria il 26 dicembre per verificare il rispetto di un piano della Lega Araba per porre fine alla violenta repressione della rivolta anti-governativa. Ma le Nazioni Unite e gli Stati Uniti dicono che le uccisioni di manifestanti da parte delle forze di sicurezza siriane stanno proseguendo e anzi intensificandosi da quando è iniziata la missione di monitoraggio.
Il governo siriano accusa i terroristi di guidare la rivolta. Mercoledì è stato ucciso un giornalista della televisione francese, Gilles Jacquier, nella città centrale di Homs. Jacquier è il primo giornalista occidentale a perdere la vita in Siria dall’inizio delle proteste.