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Algeria: almeno 30 ostaggi uccisi a In Amenas

Criticato l'intervento delle forze algerine contro il commando degli estremisti islamici. La Francia si chiede se l'Algeria sia in grado di difendere gli impianti di estrazione di gas e petrolio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.01.2013

Ieri le forze militari algerine hanno attaccato uno stabilimento di gas, In Amenas, nel Sahara, in Algeria dove un gruppo di fondamentalisti islamici, hanno preso in ostaggio centinaia di uomini che operavano all’interno dello stabilimento stesso.

Algeria

In Amenas è un giacimento di gas gestito da una joint venture tra Sonatrach, BP e Statoil.
Fonti dei servizi di sicurezza dell’esercito algerino parlano di 30 ostaggi uccisi e di 11 fra i rapinatori morti durante l’assalto. Di questi 14 sarebbero giapponesi e 11 norvegesi.
Un fonte di reuters parla di 2 giapponesi, 2 britannici e un francese. Otto degli ostaggi morti sarebbero invece algerini. Circa 600 operai algerini, meno sorvegliati dai sequestratori, sono sopravvissuti e altre decine, di cui però non si conosce la nazionalità, sono riusciti a fuggire.

Giappone e Norvegia hanno espresso il loro disappunto perchè l’azione non era stata concordata, nessuno aveva comunicato che ci sarebbe stata un’operazione del genere e sia norvegesi che giapponesi lamentano la mancanza all’appello di alcuni dei loro lavoratori nello stabilimento.

Secondo Reuters, il commando dei fondamentalisti ha agito in risposta all’attacco francese in Mali. Secondo le fonti algerine il commando era guidato da Mokhtar Belmokhtar, un veterano dell’Afghanistan e della guerra civile algerina degli anni 90.

L’operazione non è ancora terminata secondo ciò che riferiscono le fonti algerine e quello che riportano le ambasciate. Lo stabilimento sarebbe infatti ancora circondato e ci sarebbero ancora ostaggi all’interno.

I sequestratori hanno minacciato di assaltare altri stabilimenti petroliferi e per questo hanno invitato la popolazione locale a starne lontana. E’ evidente l’intenzione di sabotare la fornitura energetica dei paesi occidentali. E’Parigi stessa a chiedere se gli algerini abbiano forze sufficienti per difenderi gli impianti energetici.

Tokyo, peraltro, ha definito come disastrosa l’operazione. Mentre una fonte diplomatica ha detto che anche la Gran Bretagna non ha ancora ricevuto informazioni che suggeriscano che la questione degli ostaggi sia chiusa. “La situazione è ancora davvero fluida sul posto. Non abbiamo informazioni dalle autorità algerine che tutto sia finito”, riporta Reuters.

Per il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide mancano all’appello 8 dei 13 norvegesi coinvolti. “Da quanto abbiamo capito, l’operazione è ancora in corso”, ha detto alla Bbc.

Una fonte locale ha riferito di un elicottero statunitense atterrato nella zona per portare via i cittadini americani coinvolti.

Sempre Rueters infine, riporta la testimonianza di un ingegnere irlandese scampato al commando che avrebbe visto quattro jeep piene di ostaggi fatte saltare in aria dall’esercito algerino, i cui comandanti hanno detto di essere entrati in azione dopo 30 ore dall’inizio dell’assedio perché i sequestratori avevano chiesto di portare gli ostaggi all’estero.

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