Hans M. Kristensen, direttore del Nuclear Information Project e Robert S. Norris, ricercatore presso il Natural Resources Defence Council, hanno realizzato con il contributo del Ploughshares Fund and Carnegie Corporation di New York uno studio approfondito e articolato sulle cosiddette “armi nucleari non-strategiche”, detenute oggi da almeno cinque dei nove paesi al mondo che possiedono armi nucleari: Russia, Stati Uniti, Francia, Pakistan e Cina.
Approssimativamente si stima che i cinque stati citati posseggano 2.800 testate nucleari.
In particolare, si stimano per la Russia 2000 testate nucleari non strategiche e per gli Stati Uniti 760. Francia – con 50 missili cruiser -, Pakistan e Cina che non riconoscono le loro armi come non-strategiche, sono invece più complicati da catalogare.
Le stime sono accompagnate da una coltre di mistero dovuto alla segretezza e alla mancanza di trasparenza che circondano l’argomento e, di conseguenza, da una sfiducia crescente tra gli stati stessi sulla reale entità numerica. Quelli in possesso delle armi nucleari non-strategiche di fatto non lasciano trapelare nessuna informazione e non esistono accordi sul controllo di tali armi, che potrebbero invece costringerli ad essere meno riservati.
Per lo studio, gli autori si sono scontrati inizialmente con la difficoltà di trovare una definizione universale per queste armi. La terminologia di fatto varia e i numerosi appellativi che si aggiungono a ‘non-strategiche’ – per esempio “a breve raggio” o “tattiche” – spesso aumentano l’ambiguità e rendono persino più difficile una definizione definitiva.
In genere, per definire le armi nucleari non strategiche, ci si riferisce a delle armi che non sono contemplate nei trattati di controllo delle armi strategiche. Un’altra definizione si rifà al loro raggio d’azione, considerando le armi strategiche capaci di coprire un raggio inter-continentale e quelle non strategiche incapaci di farlo.
Ma entrambe le definizioni non sono esaustive, attingendo a una terminologia in voga durante la Guerra Fredda e ormai superata.
Il Dizionario dei termini Militari realizzato dal dipartimento americano per la Difesa definisce le “forze nucleari non strategiche” come quelle posizionate in un’area operazionale dove sia possibile impiegare armi nucleari sia per via terrestre che marina, o forze aeree con il supporto di installazioni. Anche il US Nuclear Posture Review Report nel 2010 ha dedicato uno spazio alle armi nucleari non strategiche, ma non fornisce una definizione. Il Nuclear Matters Handbook, pubblicato nel 2011 dall’Ufficio del Segretario della Difesa, invece, le definisce, per esclusione da quelle strategiche, come “tutte le altri armi nucleari”.
Secondo quest’ultima definizione i missili cruiser francesi, tutte le armi nucleari indiane, israeliane e pakistane e la maggior parte delle armi nucleari cinesi sarebbero ‘non-strategiche’.
Ma Francia, Israele, Pakistan e Cina non le considerano tali. La questione non è meramente accademica e le categorie diventano importanti nel caso in cui vengano stipulati accordi per la riduzioni di armi di questo tipo.
Fonte: http://bos.sagepub.com/content/68/5/96.full