Gaianews

Arsenico nell’acqua potabile, il ministro Fazio manda circolare a regioni. Elenco dei comuni a rischio arsenico

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 24.11.2010

Acqua di rubinettoIeri il ministro Fazio ha dichiarato di aver trasmesso alle Regioni ua circolare in cui si annuncia l’abolizione parziale della deroga richiesta dall’Italia da parte della Commissione europea. A questo punto, i comuni dovranno adeguarsi o installando dei filtri, o utilizzando altre fonti idriche per rimanere al di sotto del limite di 20 μg (microgrammi) per litro, che è già un livello superiore al limite stabilito dalla commissione di 20 μg per litro, quindi già una deroga.

Gli errori nei giornali

Attenzione, su alcune agenzie di stampa e giornali si parla di milligrammi, ma in realtà si tratta di al massimo 50 μg (microgrammi) per litro, ossia 50 milionesimi di grammo per litro. In caso contrario, l’acqua sarebbe altamente tossica, e questo non è il caso. Infatti il rischio, come dichiarato anche ieri da Massimo Ottaviani, esperto del dipartimento Ambiente dell’Istituto Superiore di sanità, al Corriere della Sera, c’è se si usa per un lungo periodo di tempo l’acqua con livelli di arsenico superiori a 10 o 20 microgrammi per litro.

L’elenco

L’elenco dei comuni che contengono degli acquedotti in cui è stata riscontrata una presenza di arsenico fino a 50 microgrammi per litro si trova in un documento della commissione europea ed è stato pubblicato lunedì dal Corriere della Sera online. Può essere scaricato le qui.

Il parere della Commissione europea

La Commissione europea nel documento afferma che “per quanto riguarda l’arsenico, le prove scientifiche nei documenti indicati in riferimento negli orientamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità e nel parere del comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali consentono deroghe temporanee fino a 20 μg/l, mentre valori di 30, 40 e 50 μg/l determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro. Pertanto occorre autorizzare unicamente deroghe per valori di arsenico fino a 20 μg/l.”

La provenienza dell’arsenico

Non c’è l’uomo dietro la presenza di arsenico nell’acqua, ma la natura. Infatti, l’arsenico proviene da rocce di origine vulcanica attraverso le quali l’acqua passa prima di zampillare in superficie o essere estratta dai pozzi.

Il ministero della Salute sta avviando alle Regioni la comunicazione che abolisce la deroga che portava a 50 milligrammi per litro la concentrazione massima di arsenico nelle acque destinate al consumo. Ora, ha spiegato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a margine del suo intervento al V Forum Risk management in Sanità, sarà necessario fare un piano con le Regioni. L’ordinanza di deroga era stata fatta, ha riferito il ministro, “perché si prevedeva che non ci fosse alcun parere negativo da parte della Comunità europea”. Il limite, ha ancora ricordato il ministro, era fissato a 10 milligrammi per litro e l’ordinanza lo aveva portato a 50, ora la Comunità europea indica l’opportunità di non superare i 20 milligrammi.

I prossimi passi dell’Italia

Per quanto riguarda il consumo di acqua potabile da parte dei neonati e dei bambini fino all’età di tre anni, l’Italia dovrà assicurare alla Commissione europea che la fornitura di acqua potabile alle famiglie rispetti i valori dei parametri della direttiva Ue. Inoltre, le autorità italiane dovranno informare i cittadini sulle modalità per ridurre i rischi legati all’acqua per la quale è stata concessa la deroga fino a 20 microgrammi per litro, in particolare per quanto riguarda i neonati e i bambini fino a tre anni. L’Italia dovrà poi effettuare un monitoraggio dei parametri interessati, mettere in atto piani d’azione correttivi e dal 2011 presentare una relazione annuale sui progressi realizzati.

La deroga, secondo Stefano Ciafani, direttore scientifico di Legambiente, “è uno strumento previsto per rientrare in tempi brevi nei limiti delle sostanze inquinanti e quindi per risanare una situazione non legale, ma gli enti locali avrebbero dovuto avvisare i cittadini della presenza oltre i limiti degli inquinanti in acqua potabile. Ora, in pratica – conclude Ciafani – se la richiesta italiana di allungare la deroga non viene autorizzata, l’acqua, nei 128 comuni, è fuori norma e i comuni dovranno fare un’ordinanza per vietarne l’uso per la presenza di arsenico oltre i limiti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
  • pier paolo scrive:

    potete dirmi se i filtri che verranno installati funzionano veramente?

  • bruno beato scrive:

    Come sempre nel “paese di Pulcinella” invece di darsi da fare per risolvere una situazione “fuori legge” si chiede una deroga e quindi un adeguamento del valore dannoso se non letale di arsenico in un elemento essenziale e necessario per la vita come l’acqua. Credo sia opportuno un finanziamento da parte del governo,almeno in percentuale,per installare depuratori negli acquedotti con valori di arsenico oltre la soglia.Questa operazione preverrebbe il solito tira e molla tra comuni e governo per chi deve stanziare i fondi ed il solito squallido scaricabarile per chi deve assumersi la responsabilità.
    Per concludere un appello a fare molta attenzione per coloro che visiteranno gli splendidi comuni del Lazio,della Lombardia e del Trentino a non bere troppo.

  • maria gisella catuogno scrive:

    C’è un mio articolo su Elbareport e Tenews. Penso che ci siano responsabilità politiche trasversali (Regione Lazio Toscana lombardia…) gravissime nel non aver risolto in tempi accettabili il problema e nell’aver minimizzato i rischi
    MGC