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Aumenta la produzione di grano nel 2013, ma i paesi in guerra sono in grande difficoltà

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.03.2013

La produzione di grano per quest’anno, secondo un rapporto della FAO, aumenterà rispetto al 2012. L’incremento è dovuto soprattutto ad un aumento della produzione in Europa. Le previsioni per gli Stati Uniti sono migliorate nonostante le siccità di quest’estate. Ma la situazione nei paesi colpiti dalle guerre, come il Mali, il Congo, la Siria e il Sudan sono tragiche.

Grano

L’ultimo rapporto della FAO, Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare), parla di un aumento della produzione del grano del 4,3% rispetto al 2012, con una stima di 690 milioni di tonnellate.
E’ l’Europa l’artefice principale di questo miglioramento dovuto ad un aumento delle semine e ad un miglioramento delle rese soprattutto nella Federazione Russa. Anche negli Stati uniti, colpiti da gravi siccità, i dati sono migliorati negli ultimi mesi.

I prezzi del grano e anche del mais sono, secondo la FAO, stabili per il secondo mese consecutivo, anche perchè l’aumento dei prezzi dei prodotti latteo-caseari e degli oli e grassi è stato bilanciato dal decremento di cereali e zucchero.

La FAO ci tiene però a precisare che nonostante alcuni dati siano incoraggianti è troppo presto per fare una stima globale.

Il rapporto evidenzia inoltre la grave situazione di alcuni paesi in via di sviluppo: “La Siria, dove a causa del protrarsi della guerra civile, si stima che 4 milioni di persone necessitino con urgenza di assistenza alimentare e sostegno alle condizioni di vita. I rifugiati siriani esuli stanno mettendo in difficoltà altri paesi della regione. Sono già stati forniti aiuti internazionali e ne serviranno ancora.

“La Corea del nord, dove il periodo di siccità del maggio-giugno del 2012, seguito da localizzate inondazioni nei mesi di luglio-agosto, ha influito negativamente sulla produzione che è diminuita e danneggiato le infrastrutture agricole. Nel Paese l’insicurezza alimentare è cronica, con circa 2,8 milioni di persone molto vulnerabili che hanno bisogno di assistenza alimentare per il 2012/13.

“La Repubblica Democratica del Congo, dove l’escalation del conflitto ha fatto aumentare sensibilmente il numero degli sfollati, stimati adesso intorno a 2,7 milioni di persone. Le attività agricole hanno subito forti rallentamenti, specialmente nella parte orientale del paese, mentre i prezzi hanno continuato a essere sostenuti. A livello nazionale si stima che siano ben 6.4 milioni le persone in uno stato d’emergenza alimentare e con condizioni di vita precarie.

“Il Mali, dove il conflitto in corso nel nord del paese, ha interrotto la circolazione dei prodotti alimentari e provocato un grosso numero di sfollati e rifugiati. Tutto ciò non ha fatto che peggiorare la già precaria situazione alimentare del paese creata dalla grave siccità del 2011.

“Il Sudan dove si stima siano circa 3.5 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, soprattutto nelle zone coinvolte nel conflitto che affligge il paese.

Fra gli altri indici alimentari da segnalare un aumento del 2,4 %, ovvero di 5 punti, dei prodotti latteo-caseari, l’incremento più alto dal settembre 2012, che riflette per lo più la flessione della produzione in Oceania a causa della stagione troppo calda.

Inoltre è calato il prezzo dello zucchero che ha registrato una media di 259 punti, un calo del 3%, ovvero 8 punti, rispetto al mese di gennaio. I prezzi sono calati per il quarto mese consecutivo, in base alle prospettive di eccedenze produttive a livello mondiale e alle conseguenti maggiori disponibilità per le esportazioni nel 2012/13.

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