Sono 118 i casi di Ebola registrati finora. L’epidemia, la più aggressiva mai registrata, con un’altissima mortalità, ha raggiunto le città. Per questo L’OMS che finora non aveva dato particolari indicazioni per i viaggi in Europa, ha lanciato l’allarme perchè il rischio che il virus, per la prima volta, raggiunga il vecchio continente, è alto. Anche se al momento non ci sono restrizioni sui viaggi o sul commercio.
Il focolaio di Ebola è partito dalla Guinea. Il Ceppo sembra essere lo Zaire, quello più aggressivo. Ma stavolta la mortalità è altissima, del 90%. Per questo virus non esistono cure: i medici, quando non scappano via per il timore del contagio, possono solo isolare ed assistere il malato che deve fronteggiare con le sue proprie forze la malattia. Medici senza Frontiere ha raggiunto immediatamente la Guinea per approntare camere di isolamento adeguate e adeguata assistenza.
Inizialmente, siccome il virus emerge in zone isolate, si riteneva che il rischio che Ebola raggiungesse l’Europa fosse quasi nullo. Ma in pochi giorni le cose sono cambiate: infatti il virus ha raggiunto le grandi città e si è spostato in Liberia, Sierra Leone e Mali. Ora si teme che con i viaggi aerei Ebola possa giungere anche in Europa. Il contagio una grande città è molto più difficile e come spiegano gli esperti non basta solo isolare il malato, ma è necessario sorvegliare su tutte le persone che possono essere contagiate.
La diagnosi della malattia infatti non è immediata perchè i primi sintomi sono simili a quelli della malaria e degenerano eventualmente dopo alcuni giorni.
ll vice direttore generale dell’Oms Keiji Fukuda sostiene che vista l’aggressività del virus consentirà di spegnere l’epidemia in 3-4 mesi. Nel frattempo negli aeroporti di Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona è scattato l’allarme rosso e chi vuole imbarcarsi deve produrre un certificato medico.
In Italia non ci sono scali diretti importanti dall’Africa, ma questo, spiegano gli esperti su Corriere.it, non diminuisce l’allerta, perchè il virus potrebbe arrivare da altri scali intermedi. Per questo anche da noi l’allerta deve essere alta: nel nostro paese sono inoltre presenti centri specializzati in grado di individuare il virus.
Il bilancio attuale è di 167 casi sospetti in Guinea, con 107 decessi e 25 in Liberia con 11 decessi. Altri casi sospetti che devono essere confermati sono in Ghana e Sierra Leone. In Mali i casi sospetti ad oggi non sono stati confermati. 22 casi sono stati contati nella capitale della Guinea, Conakry, ed è questo il dato che preoccupa maggiormente l’OMS: nelle grandi città il contagio può diventare velocemente esponenziale.