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Finto ordigno all’Alcoa, operai e sindacati si dissociano

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.09.2012

Alcoa, protesta sul silosPortovesme – I sindacati e i lavoratori prendono le distanze dal finto ordigno che è stato ritrovato su un traliccio dell’alta tensione di Terna, proprio all’ingresso dell’impianto Alcoa.

Secondo gli investigatori l’ordigno era ben realizzato, tanto da sembrare vero anche ai tecnici ad una prima ispezione.  Ma dopo le prime analisi i tecnici hanno compreso che quello non era esplosivo, ma mastice. Anche la scatola che doveva essere l’innesco si è rivelata finta.

Al ritrovamento sono seguite prese di distanza di operai e sindacati, che ora temono di essere visti come violenti e che non vogliono avere a che fare con il gesto.

Lunedì 10 settembre ci sarà una riunione al ministero a Roma, per capire se è possibile evitare lo spegnimento contemporaneo delle 85 celle elettrolitiche, originariamente previsto per ieri. L’azienda ha promesso di attendere l’esito del vertice. Contemporaneamente al vertice, 500 operai presiederanno lo stabilimento.

Chiusura degli impianti

Intanto è terminata la protesta di tre operai dell’Alcoa a 70 metri d’altezza, uno dei quali aveva problemi cardiaci.

Nel frattempo ci sono due interessati allo stabilimento di produzione di alluminio, la Klesch e la Glencore. L’Alcoa sta trattando con la prima, mentre il governo italiano con la seconda. L’Alcoa, intanto, si dice pessimista su un eventuale accordo e dice di non vedere un’evoluzione nelle trattative di cessione dell’impianto.

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