Il presidente della Federazione Asl e Ospedali (FIASO) ha commentato l’indagine condotta da Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, sull’effetto della crisi sulle prestazioni sanitarie specialistiche e diagnostiche. Dalla relazione, secondo il Fabio Alberti, emerge che l’austerity non ha portato i risultati sperati, portando invece ad un peggioramento della situazione.
‘Il rapporto Agenas dimostra che i superticket producono più problemi di equità nell’accesso alle prestazioni che risparmi per le casse dello Stato”, ha dichiarato Fabio Alberti. I ticket, secondo il presdiente, hanno avuto invece un effetto in negativo.
”Aver spinto l’acceleratore sui ticket -prosegue Alberti- non ha prodotto gli effetti economici sperati e ha invece generato un forte calo delle prestazioni tra gli assistiti non esenti, che con redditi annui anche di poco sopra la soglia dei 36mila euro lordi si sono visti costretti a pagare in media 150 euro l’anno di ticket, ai quali andrebbero poi aggiunti quelli sui farmaci, anche loro in aumento”.
Come già confermato da altre indagini, il salasso sui cittadini e i lunghi tempi di attesa comportano oggi che i pazienti si rivolgano sempre più spesso alla sanità privata, più veloce e a parità di costi, se non addirittura a costi inferiori. Ecco così che il salasso porta ad un peggioramento di conti piuttosto che ad un risanamento.
”L’indagine Agenas mostra un progressivo spostamento di consumi verso il privato low cost, che ha finito per ridurre le entrate del pubblicoDel resto – conclude Alberti- le ricerche dell’Osservatorio europeo sui sistemi sanitari, presentate in un recente seminario della Fiaso, indicano che le politiche di aumento dei ticket, espansione della sanita’ integrativa e tagli ai servizi adottate dai Paesi in crisi finanziaria hanno prodotto pochi risparmi e gravi diseguaglianze nell’accesso ai servizi per la salute. Forse sarebbe il momento di pensare alla sanita’ come un investimento, tanto piu’ prezioso in una fase di recessione economica che finisce per incidere negativamente anche sullo stato di salute delle persone”.