Ha fatto discutere la pesista Lea-Ann Ellison che, al nono mese di gravidanza, si è fatta fotografare mentre svolge col pancione il suo allenamento quotidiano di sollevamento pesi.
Un esempio negativo e pericoloso, secondo molti. Ma la Ellison non si lascia impressionare e dice che fino a prova contraria la vita è la sua e la gravidanza non è una malattia.
La Ellison ha già due figli e segue da due anni e mezzo un programma di allenamento che si chiama CrossFit. E’ un allenamento duro che viene seguito da marzialisti, militari e poliziotti, sia uomini che donne.
Ellison ha deciso di non sospenderlo neanche a ridosso del parto. Bene o male?
Molti specialisti sostengono che sollevare pesi, soprattutto se di una certa entità, non stiamo qui parlando di pesetti, può portare danni al bambino, alla lacerazione della placenta e addirittura all’aborto.
D’altra parte sono tanti altri i rischi che una donna in gravidanza può correre, alimentazione scorretta, fumo e alcool, ma anche una vita troppo sedentaria può essere dannosa. Va ricordato infatti che gli esperti sostengono che praticare un’attività fisica aiuta la donna durante il parto e nella ripresa dopo l’evento. E nessuna attività fisica è vietata se la donna è abituata a farla e se il medico non è contrario. Ma ad esempio lo sci e l’equitazione sono sport vietati in gravidanza e lo si sa.
Ma il sollevamento pesi estremo?Ad oggi non viene fuori una visione univoca della vicenda, ma Lea-Ann Ellison sostiene di vedere la gravidanza come un’occasione per una donna per “testare le proprie capacità”.
Forse in tutto ciò, si dovrà anche tenere in considerazione questa presenza finora “trasparente” che è il bimbo che sta per nascere. A lui, magari, non interessa di testare le sue capacità, anche perchè non ne ha e dipende completamente dalle azioni di sua madre che quindi, oltre a “misurarsi”, dovrebbe anche tenere forse presenti le sue responsabilità.