Lanciata da una mamma celiaca di un bimbo celiaco su change.org una petizione per chiedere che il buono fornito ai celiaci possa essere speso non solo nelle farmacie ma anche al supermercato.
Le ragioni, secondo Francesca: “Non mi piace il fatto che si lucri sulla celiachia. Non si può pagare un kg di Farina che è semplicemente un misto di farina e amido di riso e mais 6,70 euro, è un furto! Non utilizzo il ticket per celiaci perché mi sembra un modo di incentivare il business che certe aziende fanno della celiachia”.
La petizione che si trova qui ha già raccolto 16 mila adesioni al momento della redazione di questo articolo.
Continua Francesca: “Sono la mamma di un bambino celiaco. La celiachia è considerata una ‘malattia’ anche se diventa malattia solo nel momento in cui il soggetto celiaco ingerisce il glutine. Il corpo del celiaco reagisce con vari effetti negativi e conseguente elevato rischio di cancro all’intestino. Quando ti viene diagnosticata la celiachia hai la possibilità di avere un ‘buono’ mensile per acquistare i prodotti senza glutine. Questo buono è di circa 100 euro mensili e può essere speso quasi solo in farmacia, ma i prezzi dei prodotti glutenfree, soprattutto in farmacia sono esorbitanti!”
La richiesta è quindi quella di consentire “l’uso del ticket per celiaci erogato dallo Stato non solo nelle farmacie ma anche nei supermercati dove i prodotti per celiaci sono più economici”.
Questi buoni è già da qualche anno si possono spendere anche ai supermercati che li accettano, perché non tutti li accettano. Nei supermercati questi cibi costano un po’ meno che in farmacia, però osservo che le materie prime per questi prodotti hanno un costo maggiore di quelli prodotti con il frumento e inoltre gli stabilimenti devono garantire l’assoluta assenza di glutine che è un costo ulteriore. Ma che un chilo di pasta senza glutine costi nei supermercati €5,50 e la stessa pasta in farmacia più di €7 mi sembra esagerato in tutti e due i casi.
il prezzo dei prodotti per celiaci è fatto dalle ditte produttrici e non dal farmacista che l’acquista a prezzo di mercato e su tale prodotto deve fare anche uno sconto all’ASL di appartenenza.non credo ce il supermercato possa fare un prezzo diverso