L’Issirfa-Cnr ha presentato oggi alla Camera il ‘Rapporto sulle Regioni in Italia 2013’ . Oltre ai tagli e all’aumento della pressione fiscale la ricerca ha rilevato un grande squilibrio fra nord e sud
Il direttore dell’Issirfa-Cnr Stelio Mangiameli “Dal rapporto si evince che, nonostante alcuni limiti istituzionali italiani, il giudizio sulle Regioni resta positivo.Il regionalismo ha migliorato le politiche pubbliche, soprattutto quelle territoriali e sociali, rendendo più sopportabili i disagi che persone, famiglie e imprese stanno soffrendo in questi anni. Per quanto riguarda il sistema delle relazioni e il riparto delle competenze tra centro e periferia, sempre farraginoso e poco funzionale, la crisi ha però segnato un ‘centralismo di ritorno’”.
E la crisi sembra avere accentuato anche le differenze fra nord e sud: “Lo spaccato mostra le Regioni del Nord agganciate agli standard europei e quelle del Sud scivolare verso livelli di inefficienza insostenibili”, sintetizza il direttore. In termini fiscali, per esempio, emergono differenze marcate, con pressioni inferiori al 2,5% per la Provincia Autonoma di Bolzano e la Valle d’Aosta, oltre il 4% per la Campania e il 4,7% per il Lazio. Un cittadino con redditi inferiori a 15.000 euro è esentato dall’addizionale Irpef a Bolzano, versa un’aliquota dell’1,25% in Basilicata e oltre il 2% in Calabria, Molise e Campania. Le aliquote dell’Irap vanno dal 3% di Bolzano, al 3,45% di Trento, a quasi il 5 di Calabria, Molise e Campania.
“L’aumento della pressione fiscale, soprattutto al Sud, è legato ai piani di rientro sanitari e la sanità è un ambito nel quale la ‘contraddittorietà’ si manifesta maggiormente”, prosegue Mangiameli. “Anche nel 2012 le politiche sono state mirate al contenimento della spesa e tra tagli lineari, innovazioni procedurali, responsabilizzazione finanziaria e miglioramento dell’efficienza, in alcune Regioni l’erogazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e il diritto alla salute sono meno garantiti”.
Nel 2012 inoltre le agevolazioni erogate da Stato e Regioni a sostegno di imprese e attività produttive si attestano intorno ai 3,4 miliardi di euro. Il dato preoccupante è che tra 2006 e 2012 il livello si è più che dimezzato, portandoci ben al di sotto della media europea.