E’ accaduta stamattina la prima di quattro eclissi lunari. Dall’Italia non è stata visibile,ma è stata osservata dagli astronomi e dagli appassionati di tutto il mondo da Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, America Centrale e Sud America.
Questa eclissi è uguale a molte altre che magari avremo avuto modo di osservare, ma è particolare in quanto fa parte di una serie di quattro eclissi che si susseguono ogni sei mesi circa nel giro di un anno e mezzo. Gli scienziati chiamano questo fenomeno tetrade. L’ultima è accaduta 10 anni fa e la prossima è prevista per il 2032.
La Luna è apparsa stamane tinta di rossa a causa di un fenomeno di rifrazione. Alcuni scienziati italiani hanno potuto seguire il fenomeno in sud America, nella terra degli Inca, grazie al progetto GLORIA, GLObal Robotic telescopes Intelligent Array for e-Science. Nel progetto realizzato in ambito europeo, sono coinvolti anche i cittadini che possono osservare e analizzare i dati dell’Osservatorio del Teide con il telescopio TAD.
Luciano Nicastro, astronomo all’INAF IASF di Bologna e membro del progetto GLORIA ha spiegato alla Stampa.it che “Le eclissi lunari si verificano quando la Luna si trova a transitare nel cono d’ombra proiettato dalla Terra. Essendo l’orbita della Luna inclinata rispetto a quella della Terra attorno al Sole, è un evento che non accade ogni mese, bensì solo quando i tre corpi celesti si trovano allineati”. Nicastro ha aggiunto che “A differenza delle eclissi solari quelle lunari durano parecchie ore e sono visibili ovunque ci sia la Luna piena: dunque da qualsiasi punto della Terra in cui, al momento dell’eclissi, il nostro satellite si trovi al di sopra dell’orizzonte. Inoltre, anche durante la fase di totalità, la Luna non scompare alla vista: questo perché l’atmosfera terrestre agisce come una sorta di lente, flettendo i raggi del Sole. Non sparisce, dunque, ma diventa rossastra, perché l’atmosfera filtra efficacemente le componenti blu della luce del Sole, ma lascia passare quelle rosse, che riflesse dalla superficie della Luna le conferiscono un caratteristico bagliore ramato”