Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms hanno comunicato nuovi dati sulla diffusione dell’Aids in Europa: nel 2012 si contano 131.000 nuove infezioni da Hiv, un numero che registra circa 10.000 casi in più rispetto al 2011 e che segna una crescita dell’8% dell’infezione.
Delle 131mila nuove infezioni, circa 102mila sono state rilevate nei Paesi dell’area dell’EECA (Europa orientale e Asia centrale). Le restanti 29 mila sono state registrate nei paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico europeo (28 Stati membri dell’Unione Europea più Islanda, Liechtenstein e Norvegia).
In occasione della Giornata mondiale dell’Aids che si svolgerà il 1° dicembre, le organizzazioni sanitarie lanciano un monito affinché l’Europa resti vigile sul fenomeno.
L’Oms sostiene che l’incremento è dato “della bassa copertura delle misure di prevenzione e di terapia antiretrovirale”, nelle aree interessate.
“I nostri dati mostrano che quasi una diagnosi su due di Hiv nei Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico europeo viene effettuata tardi – ha affermato Marc Sprenger, direttore dell’ECDC -. Ciò significa che questi pazienti hanno bisogno di iniziare subito la terapia antiretrovirale perché il loro sistema immunitario ha già cominciato a fallire. Questo dimostra che c’è necessità di rendere il test per l’Hiv più disponibile possibile in tutta Europa per garantire la diagnosi precoce e i trattamenti e le cure più efficaci”.