I chirurghi del futuro sono i robot. Anche se siamo alla preistoria della robotica per le operazioni sono già 600 i pazienti operati in 2 anni in 13 ospedali italiani.
I robot che operano, ovviamente guidati attraverso una consolle dai chirurghi, risolvono una serie di problemi. La telecamera e le due sonde entrano nel corpo attraverso un foro di 2,5 centimetri che viene praticato nell’ombelico. L’ombelico viene poi ricostruito tanto che a un mese di distanza i segni dell’operazione non sono visibili.
Inoltre il chirurgo può operare da seduto, stancandosi di meno, soprattutto in interventi complessi, e il gesto del robot è più fermo di quello di un umano. Inoltre il braccio robotico può effettuare torsioni e movimenti non concessi all’articolazione umana.
Anche l’apprendimento dell’uso del robot è semplice, grazie ad una doppia consolle che consente ad un giovane inesperto di operare, ma con un chirurgo esperto accanto che può prendere “i comandi” in men che non si dica, se necessario.
L’unico neo del robot chirurgo è il suo costo: l’operazione di per sè costa quanto una in laparoscopia, ma l’attrezzatura stessa e la manutenzione sono ancora costose. Quando i brevetti del robot chirurgo scadranno la competizione farà abbassare i costi anche di questa tecnologia.
Fonte: Corriere.it