All’esame del decreto legge del governo Letta per l’ILVA in commissione ambiente i lavori sono slittati di almeno due settimane.
Il motivo dello slittamento è insito nel teso del decreto che dopo aver definito che il commissario straordinario “predispone il piano industriale di conformazione delle attività produttive che consente la continuazione dell’attività produttiva nel rispetto delle prescrizioni di tutela ambientale e sanitaria”, afferma che “L’approvazione del piano equivale a modifica dell’Aia”.
questo cortocircuito non è piaciuto alle associazioni ambientaliste, che hanno chiesto chiarimenti, anche perchè il commissario Enrico Bondi era già stato nominato dalla famiglia Riva come amministratore delegato.
Ma il ministro Orlando getta acqua sul fuoco dichiarando: “Non c’è nessuno scandalo quel piano a cui si fa riferimento non è riconducibile direttamente a Bondi ma a una commissione di tre esperti di dichiarata fama che il ministero dell’Ambiente ha scelto. Se quindi dovessero arrivare delle variazioni rispetto a quanto previsto dall’Aia, si tratterebbe sicuramente di migliorie a favore dell’ambiente e non certo contro la salute dei cittadini. Non c’è assolutamente nulla da temere “.
Ma il presidente della commissione Ermete Realacci, ha spiegato che “ci serviranno almeno 15 giorni per discutere. Tra le cose da fare bisogna analizzare le relazioni, ascoltare domani Arpa regionale e Ispra, giovedì Confindustria, Federacciai e Bondi, e il 20 giugno il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando”.