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Malati gravissimi in protesta al Ministero dell’Economia: ottenuto l’incontro

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 24.10.2013

Dopo una protesta che ha portato i malati gravissimi di Sla, alcuni dei quali in sciopero della fame da giorni, a trascorrere una notte davanti al Ministero dell’Economia, il comitato ha ottenuto un incontro  i sottosegretari alla Salute Paolo Fadda e all’Economia Pierpaolo Baretta, e il viceministro per il Lavoro e le Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra. All’incontro, insieme con il Comitato, hanno partecipato esponenti di Sel e Movimento Cinque Stelle.

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Sono state accolte le richieste dei malati gravi: il fondo per la non autosufficienza nella quota destinata alle Residenze sanitarie assistenziali dovrà essere destinata alla domiciliarità . I malati chiedevano di essere curati in casa invece che negli istituti, rendicontando le spese. Secondo il comitato questa porterebbe ad un risparmio.

All’incontor con il ministero, ne seguirà uno il 5 novembre a cui parteciperanno l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), la Conferenza Stato regioni e l’Inps.

“I rappresentanti del governo si sono impegnanti anche a discutere di un aumento del fondo per la non autosufficienza – spiega Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato -, speriamo di non essere più costretti a fare dei presidi”.

La protesta, spiegano dal comitato, ha avuto caratteri estremi perchè alcuni dei malati portano avanti lo sciopero della fame e sono seriamente debilitati. Uno di loro ha staccato il respiratore per mezz’ora ed è stato poi convinto a riattaccarlo. Avrebbe avuto un’autonomia di 6 ore.

“Ciò che chiediamo al governo è di ridurre del 25% i posti letto nelle Residenze sanitarie assistenziali – spiega Lamanna -, in modo da consentire ai pazienti di essere assistiti a casa con dei progetti come “Ritorno a casa” , che esistono già in Sardegna e che consentirebbero risparmi per 2.250 milioni in due anni. Chiediamo poi di finanziare i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) e il relativo nomenclatore tariffario, di portare il fondo per la non autosufficienza a 600 milioni, riservando il 50% ai malati gravissimi, e di riconoscere l’invalidità al 100% e l’indennità di accompagnamento in presenza di diagnosi di patologie gravi come Sla o Sma1”.

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