Secondo uno studio della Commissione Europea chi naviga in internet paga un servizio che gli viene corrisposto solo in parte. Infatti la velocità di navigazione promessa nei contratti e per la quale paghiamo, molto spesso non è garantita.
Secondo i dati relativi alla banda larga rilevati nell’indagine, la connessione è più lenta del 40% rispetto a ciò che è indicato nei contratti. I dati complessivamente sostengono che solo il 74% degli utenti riceve un servizio corrispondente a ciò che paga che si tratti di fibra ottica, di Adsl, di cavo o di banda larga.
Fra questi sicuramente la trasmissione dei dati via cavo è quella che è più coerente con ciò che riportano i contratti: parliamo di una percentuale del 91%, a confronto con l’84,4% della fibra ottica e il 63,3% della rete Adsl.
“Si tratta del primo caso in cui la differenza fra la velocità pubblicizzata e quella reale della banda larga viene confermata attraverso dati affidabili e comparabili” ha dichiarato Neelie Kroes vice presidente della Commissione europea alla Digital Agenda Assembly. “Lo studio verrà ripetuto anche quest’anno e il prossimo, perchè questa tipologia di dati serve ai consumatori perché possano fare delle scelte consapevoli”.
In Italia i dati sono disponibili solo per la tecnologia Adsl: la corrispondenza fra pagamento del servizio e effettiva erogazione dello stesso arriva solo nel 60,4% dei casi. Il nostro paese è anche quello in cui si riduce massimamente la connessione ad internet nelle ore di punta a causa del traffico intenso.