Si torna a parlare di nutrie, una specie alloctona introdotta in Italia nella prima metà del ‘900 che ha forti impatti sugli ecosistemi e sull’agricoltura. A Milano e Lodi, secondo i dati di Coldiretti Lombardia, quest’anno si supereranno i 160mila euro di danni con un incremento notevole negli ultimi 5 anni.
Secondo la nota di Coldiretti “nel Milanese dal 2009 al 2013 i danni denunciati sono passati da 82 mila a 113.017 mila euro (+37,8 per cento), nel Lodigiano da 27.514 a 37.929 euro (+38 per cento), per un incremento complessivo negli ultimi cinque anni fra Milano e Lodi del 37,8 per cento.
“La situazione è critica. Bisogna trovare il modo di fronteggiare l’azione distruttiva di questi animali che mettono a rischio non solo il lavoro, ma anche la salute stessa degli agricoltori – spiega Alessandro Ubiali, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – Questi roditori scavano le tane negli argini dei fossi rendendo instabile il terreno, che può cedere al passaggio delle macchine agricole, con il rischio di incidenti e traumi per i lavoratori. Nonostante questo, – conclude Ubiali – non è stata ancora trovata una soluzione veramente efficace per bloccare questa invasione”.
Il problema non è solo di Milano e Lodi, dove però si concentrano i maggiori danni, ma riguarda tutto il territorio lombardo.
“Secondo le stime della Coldiretti Lombardia nel 2014 i danni causati dai maxi topi nelle campagne sfioreranno il mezzo milione di euro. Nel 2013 erano quasi 400 mila, con una crescita del 130 per cento dal 2009 a oggi, in particolare nelle zone di Milano, Lodi, Mantova, Brescia, Cremona e Pavia. Il tutto per una popolazione di nutrie stimata dalla Regione in oltre due milioni di esemplari”.
Sul problema delle nutrie Ilaria Marchini sta realizzando un documentario finanziato dal basso. Per combattere l’invasione c’è anche chi non esclude di commercializzare la carne dell’animale, che in sud America è considerata una carne pregiata.