In un articolo apparso sulla rivista Technology Review, Ted Greenwald parla dell’interessante fenomeno, in crescita negli ultimi anni, delle community di pazienti on line. Si tratta di forum e gruppi Facebook in cui pazienti che soffrono della stessa patologia si scambiano consigli e esperienze per affrontare i sintomi che a volte possono diventare davvero limitanti.
L’esempio di cui l’autore parla nell’articolo è una community di pazienti affetti dal morbo di Crohn, una patologia autoimmune cronica e al momento senza cure. Fa una bella differenza, spiega l’autore, aspettare un mese per una visita per la difficoltà a gestire dei sintomi dolorosi, piuttosto che chiedere consiglio a migliaia di pazienti che formano la community.
E il fenomeno è osservato con interesse anche dagli investitori perchè potrebbe avere un impatto sulle spese sanitarie.
I pazienti si riappropriano del destino della propria salute e sono più propensi a prendersi cura di se stessi.
Inoltre, attraverso i social network, potrebbe essere possibile avviare delle sperimentazioni, o raccogliere dati, ad esempio sulla dieta. La dieta, per un paziente che soffre del morbo di Crohn ad esempio, è fondamentale, e attraverso piccole sperimentazioni può anche accadere che un paziente riesca a trovare nuovi equilibri che gli consentano anche di limitare la quantità di farmaci da assumere.