Presentata la nuova campagna “LOVE LIFE – Nessun rimpianto” in Svizzera. E con questo slogan l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) vuole colpire l’opinione pubblica e rompere l’indifferenza sull’Aids e sui metodi di prevenzione contro le infezioni sessualmente trasmissibili. In contemporanea sono state pubblicate le cifre per l’anno 2013 che indicano una riduzione del numero di diagnosi di HIV, il virus che causa l’AIDS.
La nuova campagna vuole promuovere uno stile di vita basato sul piacere ma anche sulla responsabilità. Una campagna visuale che ritrae coppie vere in momenti intimi. Visto che secondo le statistiche una persona su tre ha rimorsi per i trascorsi sessuali e che una su due vorrebbe provare nuove esperienze, lo slogan “nessun rimpianto” è pertinente per tutte le persone sessualmente attive, ha detto l’ideatrice della campagna Regula Fecker ,della società Rod Kommunikation.
Fecker ha detto che i maggiori rimpianti nelle donne sono la prima volta con un partner sbagliato, un’evoluzione troppo rapida della relazione e il sesso non protetto. Di tutt’altro genere i rimpianti degli uomini: le occasioni perse, un numero insufficiente di avventure ma – anche in questo caso, i rapporti non protetti per timore delle malattie trasmissibili.
Per conquistare l’opinione pubblica, la campagna mostra persone durante un atto sessuale, questo semplicemente perché “si vuole far vedere di cosa si parla”, ha detto Fecker.
Gli organizzatori della campagna sono inoltre in cerca di volontari che “vogliano mostrare la loro gioia di vivere e la loro passione davanti all’obiettivo di una macchina fotografica”.
Per quel che concerne i dati sulle Infezioni Sessualmente Trasmissibili (ITS) relative al 2013, ci sono notizie se non ottime, discretamente buone per la Svizzera. Negli ultimi 10 anni infatti il numero delle nuove infezioni è rimasto sostanzialmente stabile, mentre negli ultimi 5 anni c’è stata una leggera diminuzione.
Per quanto riguarda nello specifico il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), nel 2013 sono stati diagnosticati 575 casi, l’8% in meno rispetto all’anno precedente. Il dato in aumento registrato nel 2012 non era dunque un’inversione di tendenza ma una semplice casualità.