Tumori: Italia fanalino di coda per la prevenzione

Si è tenuto a Roma il convegno L’innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il ‘caso Italia’. Il nostro Paese è “un caso” in quanto è fra quelli che spende meno nella prevenzione dei tumori, ma ha una percentuale di sopravvivenza al tumore dopo 5 anni superiore alla media.

In Italia si investe lo 0,5% della spesa sanitaria in prevenzione contro il cancro. In altri paesi si parla di altri percentuali: il 3,2% della spesa sanitaria in Germania, il 3,6% in Svezia, il 4,8% in Olanda e il 6,2% in Romania.

Nonostante gli scarsi investimenti in prevenzione la percentuale di sopravvivenza al cancro dopo 5 anni è del 52,3% per gli uomini e del 60,6% per le donne, contro i rispettivi 52,3% e 46,5% in Europa.

Ma gli esperti hanno spiegato che uno stile di vita sano, come è stato dimostrato da numerose ricerche, può prevenire ben il 30% dei casi di cancro, ma le persone non sono sufficientemente informate su questo.

In Italia le alte percentuali di sopravvivenza sono giustificate dall’eccellenza dei centri e dall’efficacia dei trattamenti, ma durante il convegno è emerso che nonostante questo siamo indietro con le terapie innovative che sono disponibili con ritardo rispetto agli altri paesi. Questo a causa della legislazione italiana e del regionalismo sanitario che crea disuguaglianze nei trattamenti.