Gaianews

Foresta amazzonica, autostrada minaccia riserva indigena in Bolivia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.08.2011

Evo MoralesAlmeno 500 attivisti indiani hanno iniziato una dimostrazione in Bolivia per protestare contro un piano del governo di costruire una autostrada di 305 chilometri attraverso la foresta pluviale amazzonica.

I manifestanti si sono riuniti lunedì nella città amazzonica di Trinidad per una marcia di 600 chilometri, che dovrebbe culminare nella capitale boliviana, La Paz. I manifestanti dicono che la nuova strada – che costerà 415 milioni dollari – minaccia un’area protetta e che è stato violato il loro diritto ad essere consultati.

Il presidente Morales ha fatto andare su tutte le furie la popolazione dell’area dichiarando che la strada sarebbe stata costruita “attraverso il Parco del Territorio Nazionale Indigeno Isiboro-Secure, che lo vogliano o no”. Gli attivisti dicono che sono pronti con archi e frecce, quando arriverà il momento di proteggere la loro terra. Il progetto sarà finanziato in parte dal governo brasiliano.

Morales è il primo presidente indigeno della Bolivia. Nei discorsi in passato, ha detto che tutte le nazioni dovrebbero rispettare la Madre Terra nelle loro politiche ambientali, ma oggi sembra che i finanziamenti brasiliani per lo sviluppo economico dell’area devono aver fatto cambiare idea al presidente.

Il corteo guidato dagli abitanti di TIPNIS, dalla Confederación de Pueblos Indígenas de Bolivia (CIDOB) e dal Consejo Nacional de Ayllus y Markas del Qullasuyu (Conamaq) – sfida il programma di costruire 305 chilometri  di stradavoluta dal presidente Evo Morales, che taglierebbe il territorio di TIPNIS a metà. Due sezioni della strada che porta alla riserva indigena sono già in costruzione. La polemica circonda il tratto finale che deve ancora essere sottoposto ad un’analisi ambientale e ad un processo di consultazione della comunità.

Il presidente della Central de Pueblos Indígenas (CPIB), Pedro Vare, ha detto che il progetto è stato proposto ignorando i costi sociali e ambientali che comporta. “Evo Morales non ha visitato la zona. Ha solo visitato la parte colonizzata dell’area, senza visitare la foresta in cui vivono i popoli indigeni, “Le comunità indigene sono preoccupate che la strada possa aprire la strada della riserva a taglialegna illegali, coltivatori di coca e narcotrafficanti. La minaccia per la biodiversità mina la loro sopravvivenza, visto che gli abitanti contano su caccia e pesca per procurarsi il cibo.

Il governo ha insistito sui vantaggi economici del progetto, mettendo in evidenza che fornirà un collegamento tra l’area commercialedi  Cochabamba e la regione amazzonica di Beni. Il presidente Morales ha detto che “il governo farà le consultazioni, ma io voglio che voi sappiate che non saranno vincolanti. Non fermeremo i progetti solo perché sono gli indigeni a dirlo.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA