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Fughi velenosi: altri tre casi ieri in Umbria, 7 nel fine settimana

Ancora ricoveri in Umbria nel fine settimana, che porta il bilancio a sette intossicati da funghi

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.11.2012

Ancora tre ricoveri in Umbria nel fine settimana, che porta il bilancio a sette intossicati da funghi. Ieri tre persone sono state ricoverate all’ospedale di Perugia per un’intossicazione da funghi consumati. 

Si tratta di una famiglia di Perugia (madre e padre di 70 anni e il figlio di 36 anni) che ha manifestato forti dolori intestinali e vomito dopo il consumo di funghi. Lo ha reso noto dall’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera di Perugia, aggiungendo che i pazienti non sono gravi. I tre ricoveri si aggiungono agli altri quattro casi di sabato in Umbria, e alla decina dei giorni scorsi.

Il Dottor Mario Capruzzi, Direttore del Pronto Soccorso del S. Maria della Misericordia, ha dichiarato: “Bisogna correre ai ripari, gli appelli non bastano più, occorrerà che scendano in campo anche i medici di base e i medici delle farmacie. Per evitare assembramenti in Ospedale e spese per farmaci e ricoveri, è indispensabile far fronte comune, prima che il fenomeno  diventi ingestibile”.

I funghi ingeriti potrebbero essere stati tossici ma non mortali, in quanto i sintomi sui diversi pazienti sono insorti dopo poche ore dall’ingestione (da 4 a 6). I casi più gravi si manifestano con l’assunzione di funghi mortali – come l’amanita falloidea – da 6 a 24 ore dall’assunzione.

“Rispetto agli anni scorsi – ha detto Mario Capruzzi, primario del pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia – abbiamo avuto più ricoveri e accessi al pronto soccorso. Evidentemente non bastano gli appelli alla cautela”.

COSA FARE

Il Centro Antiveleni Niguarda di Milano ricorda di non consumare funghi raccolti nei boschi prima di averli fatti controllare da un micologo esperto.

Se, dopo aver consumato dei funghi, compaiono sintomi quali di vomito o diarrea si raccomanda di contattare immediatamente un Centro Antiveleni.

Qualora ci si rechi direttamente in un Pronto Soccorso, è importante portare con sé eventuali resti dei funghi cotti, crudi o residuo di pulizia.

MITI DA SFATARE

Tutti i rimedi della tradizione, come l’aglio, il latte dopo i sintomi di intossicazione, il cucchiaio d’argento e altri rimedi sono tutti senza alcuna efficacia, ci tiene a precisare il Centro. L’unico modo per capire se un fungo è velenoso è farlo controllare da un vero micologo, e in caso di comparsa di sintomi gastrointestinali occorre recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.

DECALOGO

Le dieci regole per non correre rischi sono:

– Consumare solo funghi controllati da un vero Micologo (diffida degli “esperti improvvisati”)
– Consumare quantità moderate
– Non somministrare ai bambini
– Non somministrare a donne gravide
– Consumare solo funghi in perfetto stato di conservazione
– Consumare funghi ben cotti e masticare correttamente
– Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi
– Non consumare funghi raccolti lungo le strade o vicino a centri industriali
– Non regalare i funghi raccolti se non controllati
– Nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina del botulino

APPROFONDIMENTI

Guida alla Prevenzione del Centro Antiveleni (Pdf)

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  • Enrico scrive:

    L’altro giorno c’era un venditore ambulante sulla strada che vendeva (a cassette) funghi raccolti dal bosco.
    Chi garantisce la NON tossicità del prodotto?
    Non dovrebbero avere anche loro l’etichettatura di provenineza e garanzia di salubrità?
    Perchè nessun organo di polizia ha effettuato un controllo, visto che lo stesso ambulante esponeva un cartello scitto a mano (100×100 cm) con scritto “Vendo Funghi di Bosco”?
    Saluti, Enrico.

  • aldo scrive:

    con i funghi non si scherza ne vale la propria vita, bisogna che ognuno di noi faccia un corso di micologia.