I lavoratori nell’impianto nucleare di Fukushima, in Giappone, sono entrati in uno degli edifici dei reattori per la prima volta da quando sono stati colpiti dal forte terremoto dello scorso 11 marzo e dal disastroso tsunami. Lo ha comunicato la Tepco, la società che gestisce la centrale.
Gli ingegneri stanno proseguendo con l’installazione di sistemi di ventilazione nel reattore n. 1, al fine di filtrare i materiali radioattivi nell’aria.
Lo tsumami aveva disabilitato i sistemi di raffreddamento, causando il surriscaldamento delle barre di combustibile.
I livelli di radiazione all’interno degli edifici dei reattori dovranno essere abbassati prima che i nuovi sistemi di raffreddamento possano essere installati, e questo dovrà essere fatto con la rimozione del materiale radioattivo, come acqua contaminata e residui radioattivi risalenti all’incidente.
Il reattore n. 1 è uno dei quattro danneggiati dalle esplosioni nei giorni immediatamente successivi al terremoto e allo tsunami. L’acqua continua ad essere pompata all’interno del nucleo per raffreddare i reattori.
La Tepco (Tokyo Electric Power Company) ha detto anche che 12 ingegneri stanno attualmente lavorando all’interno del reattore con turni di 10 minuti ciascuno, al fine di non esporsi a dosi eccessive di radiazioni.
“Gruppi di quattro persone si alternano per installare i condotti di aerazione, poiché devono lavorare in uno spazio ristretto”, ha detto il portavoce Junichi Matsumoto ai giornalisti.
Tepco ha detto che spera di iniziare ad utilizzare il sistema di ventilazione nel corso della giornata. Inoltre, è prevista l’istallazione e il collegamento di un nuovo sistema di raffreddamento per abbasare le temperature del reattore.
L’azienda deve affrontare problemi simili in altri tre reattori presso l’impianto di sei reattori.
Ma intanto si apprende che il reattore n. 2 attualmente ha una perdita di acqua altamente radioattiva, che però i tecnici stanno cercando di confinare internamente alla centrale, per evitare il riversamento in mare.
Il reattore n. 2 aveva già avuto problemi di perdite di acqua radioattiva in mare, che erano state fermate con successo.