La caccia alle balene in Antartide da parte della flotta giapponese prosegue anche quest’anno. Il programma è di catturare 900 balenottere minori e 50 balenottere comuni per quella che viene chiamata la campagna annuale di sono ‘ricerche scientifiche, anche se in realtà in Giappone la carne proveniente dalla caccia viene venduta commercialmente. L’accusa ora è che una parte dei soldi usati per finanziare le ‘missioni’ provengano dai fondi raccolti per l’emergenza tsunami.
La fonte è lo stesso governo giapponese, che ha ammesso di aver utilizzando i fondi stanziati per la ricostruzione del terremoto e dello tsunami per sovvenzionare le operazioni della flotta.
Greenpeace ha accusato il governo di aver deviato 30 milioni di dollari dal fondo di recupero dal terremoto verso la caccia alle balene di quest’anno.
“E’ assolutamente vergognoso che il governo giapponese usi i soldi dei contribuenti per il programma di caccia alla balena, un’attività economicamente impraticabile, quando i fondi sono disperatamente necessari per gli sforzi di ricostruzione”, ha detto Junichi Sato, direttore esecutivo di Greenpeace Giappone.
L’Agenzia della pesca giapponese ha dichiarato che il denaro sarebbe stato usato per “stabilizzare la ricerca delle balene”. Nelle parole di un funzionario: “Noi rafforziamo le misure contro gli atti di sabotaggio da parte dei gruppi anti-caccia in modo da poter portare avanti caccia alle balene nell’Antartico per scopi di ricerca.”