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Gli oranghi del Borneo minacciati dalle società produttrici di palma da olio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 02.11.2011

Solo una settimana dopo che è stata segnalata la morte dell’ultimo rinoceronte di Giava in Vietnam, un nuovo studio dimostra che la caccia agli orangutan è in aumento  nella regione del Kalimantan in Borneo, uno degli ultimi rifugi dell’ animale. A causa della deforestazione dovuta  allo sviluppo industriale, i primati in via di estinzione stanno entrando nie villaggi e nelle piantagioni di cibo cosa che porta gli  abitanti del villaggio  ad ucciderli o a mangiarli.

La conversione delle foreste del Kalimantan  è stata a lungo una minaccia per la sopravvivenza dell’ orangutan. Ma non è l’unica.

Il dottor Erik Meijaard è lo scienziato che ha ideato l’inchiesta condotta da The Nature Conservancy, un gruppo ambientalista. Egli dice che la contrazione delle foreste va di pari passo con l’uccisione degli oranghi.

Il dottor Meijard dice che la carne selvatica fa parte dello stile di vita locale, quindi anche se i cacciatori non sono alla ricerca di orango, quando li catturano li mangiano.

Condotto in più di 600 villaggi nel Kalimantan, l’indagine ha mostrato che gli oranghi sono a volte presi di mira deliberatamente.

Gli abitanti dei villaggi locali hanno detto ai ricercatori che le compagnie produttrici di palma da olio li hanno pagati  per abbattere gli animali in via di estinzione. Le società li vedono come parassiti, spiega il dottor Damayanti, docente di Ecologia presso l’Istituto di Agricoltura di Bogor, che è stato coinvolto nello studio.

“Ci sono casi in cui le comunità vengono pagate  se uccidono gli orango perché le aziende che  vedono gli  orango come una minaccia vogliono far diminuire la popolazione”, ha detto Damayanti. “Quindi, se le persone riescono a presentare alcuni resti di parti del corpo di un orangutan, possono ottenere dei soldi. … Ovviamente nessuna delle società lo riconoscerebbe, ma quando si va a parlare con la gente del posto te lo raccontano “.

Il dottor Meijaard, dice che almeno due intervistati hanno ammesso di aver ucciso circa 150 oranghi in cambio di denaro da una società che coltiva  e lavora palma da olio.

L’indagine si è concentrata sulla misurazione degli atteggiamenti della comunità piuttosto che a determinare esattamente il numero di oranghi che sono stati uccisi. Ma i ricercatori hanno concluso che anche se si proteggessero tutte le foreste da ora in poi, gli orango saranno comunque spazzati via se il problema della caccia non sarà adeguatamente affrontato.

Il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha annunciato un piano d’azione nazionale per la protezione degli oranghi, ma gli ambientalisti come il dottor Meijaard dicono che è necessario fare di più, comprese campagne mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica e la riduzione della corruzione nella silvicoltura e da parte delle industrie minerarie.

“Dobbiamo trovare il modo per cui noi, come gli indonesiani, vivremo insieme con questi animali, li accetteremo come parte del nostro ambiente. La gente dovrebbe rendersi conto che uccidere gli oranghi non è più una scelta praticabile”, ha detto Meijaard.

Gli oranghi, una volta prosperavano nel sud-est asiatico, ma oggi si trovano solo nelle foreste pluviali di Sumatra e del Borneo. Nella provincia di Kalimantan, ci sono circa 50.000 oranghi.

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