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Google, intelligenza artificiale ha imparato a riconoscere i gatti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 30.06.2012

GoogleIl tentativo di imitare le potenzialità del cervello umano è da sempre l’obiettivo dei ricercatori che studiano l’intelligenza artificiale. Questa volta a provarci è niente meno che il famoso laboratorio Google X, noto per aver inventato altre interessanti novità come l’auto che si guida da sola. Il piccolo gruppo di ricercatori ha iniziato a lavorare alcuni anni fa su una simulazione del cervello umano, e secondo l’annuncio di Mountain View il primo risultato sarebbe… un gatto.

Sembra poco, ma per un “ammasso di ferraglia” non è affatto scontato scoprire un elemento significativo da un contesto, e questa innata stupidità dei computer ha fatto impazzire gli scienziati per anni. Ora gli ingegneri di Google hanno creato una delle più grandi reti neurali per l’apprendimento, collegando 16.000 processori in un’unica entità che realizzava ricerche internet cercando di “imparare” da solo.

Dopo aver analizzato 10 milioni di immagini digitali presenti nei video di YouTube, la rete neurale sembra aver iniziato a distinguere i video che parlavano di gatti.

Questa settimana i ricercatori presenteranno i risultati del loro lavoro in una conferenza a Edimburgo, Scozia. Gli scienziati ed i programmatori di Google notano che, mentre non è certo una novità che Internet sia pieno di video di gatti, la simulazione, tuttavia, li ha lasciati di sorpresa. La nuova rete neurale ora è in grado di riconoscere un video che tratta di gatti molto meglio di qualsiasi altro sforzo precedente effettuato da un programma per computer, raddoppiando l’accuratezza nel riconoscere gli oggetti in un lungo elenco di 20.000 elementi distinti.

La ricerca fa parte della corrente di studi che utilizza la forza bruta per simulare le capacità umane di riconoscimento e catalogazione. La diffusione di questo tipo di macchine “intelligenti” è possibile grazie al crollo dei costi dei computer, e sta portando a significativi progressi in vari settori come la visione artificiale, la percezione, il riconoscimento vocale e la traduzione.

Ma c’è ancora molto da fare. Nonostante il successo dell’esperimento, i ricercatori di Google si sono infatti guardati bene da fare proclami. “Sarebbe fantastico se si scoprisse che tutto quello che dobbiamo fare è prendere gli algoritmi attuali e renderli più complssi, ma la mia sensazione è che ancora non possediamo la giusta formula per carpire l’intelligenza,” ha detto un ricercatore del progetto, Andrew Y. Ng.

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  • Maria Rosa scrive:

    Perché i gatti? Sarebbe interessante se fosse perché sono sfuggenti nella loro essenza. Il lato selvaggio nel mondo quotidiano. Domanda seria: ma quando il computer ragionerà come un cervello umano?