Il Canada è il primo paese a recedere dalla firma del protocollo di Kyoto dal giorno della sua istituzione. Ieri il ministro dell’Ambiente Peter Kent ha detto che ”Kyoto non è il percorso giusto per una soluzione globale contro i cambiamenti climatici.” Con questo, il Canada ha quindi formalmente annullato l’adesione al protocollo di Kyoto.
Peter Kent ha detto che il protocollo “non rappresenta un passo in avanti per il Canada” e che il paese si troverebbe ad affrontare multe paralizzanti per la propria economia se non dovesse adempiere ai suoi obiettivi. “Kyoto, per il Canada, è il passato, e come tale noi invochiamo il nostro diritto legale di recedere”, ha detto Kent a Toronto.
La mossa, che è prevista nel trattato e che era già nell’aria, rende il Canada la prima nazione a tirarsi fuori dal trattato globale.
Il protocollo, inizialmente adottato a Kyoto, in Giappone, nel 1997, ha l’obiettivo di combattere il riscaldamento globale.
Il ministro dell’ambiente del governo conservatore ha inoltre accusato il passato governo liberale di essersi accollato una spesa che per ogni famiglia canadese ammonta a 1600 dollari, una spesa – secondo il ministro – inaccettabile.
Il Canada, a causa dell’estrazione del petrolio dalla sabbie bituminose, è diventato uno dei paesi con le più alte emissioni di Co2 al mondo.
Inoltre, il ministro ha detto che senza l’adesione al trattato delle due più grandi economie mondiali, Usa e Cina, il protocollo è praticamente inutile.
L’annuncio del Canada arriva appena dopo l’annuncio dell’intesa a Durban per la proroga del protocollo di Kyoto fino al 2015, anno in cui dovrebbe entrare un altro accordo sulle emissioni.
“Il protocollo di Kyoto è un documento datato, in realtà è considerato da molti come un impedimento ai progressi sulla riduzione delle emissioni, ma c’era buona volontà, dimostrata a Durban, di un accordo e abbiamo gettato le basi per un nuovo trattato entro il 2015.”
Canada quattro anni fa dichiarò che non aveva intenzione di rispettare i suoi attuali impegni del Protocollo di Kyoto e le sue emissioni annuali sono aumentate di circa una volta al terzo dal 1990.
Il fatto che un ministro di uno stato importante come il Canada dichiari che l’incontro di Durban non sia stato un fallimento perchè ha gettato le basi per un accordo che verrà discusso tra quattro anni, mi fa pensare che o io o lui, non si viva su questo pianeta. Già l’ottimistica previsione di Kyoto di fermare il rialzo termico a due gradi presupponeva la devastazione della vita di milioni di persone del sud del mondo. Adesso viaggiamo verso un rialzo previsto per la fine del secolo di ben quattro gradi centigradi: lui sarà morto e molto probabilemnte anch’io, ma i miei figli mi malediranno per quello che non ho fatto per loro e per i loro figli. Questo è il mio ottimistico commento alla chiusura dei lavori di Durban.
A.