Il tribunale del riesame dell’ILVA aveva confermato il 7 agosto il provvedimento del GIP Patrizia Todisco che il 25 luglio aveva disposto il sequestro di sei reparti dell’ILVA senza la facoltà di uso, in altri termini decretando la chiusura dello stabilimento. Oggi sono state depositate le motivazioni del tribunale del riesame che però non sono state ancora consegnate alle parti.
L’uso è consentito soltanto per la bonifica ambientale, secondo una fonte giudiziaria a conoscenza delle motivazioni della sentenza riportata da Reuters.
“Il sequestro viene confermato senza facoltà d’uso dell’impianto”, ha detto la fonte, dopo che oggi il Tribunale del Riesame tarantino ha depositato le motivazioni della decisione assunta il 7 agosto scorso.
“La facoltà d’uso riguarda la bonifica, ma non la produzione”, ha specificato la fonte.
Quindi a differenza di quanto sostenuto dal gruppo RIVA, proprietario dell’ILVA, la chiusura degli impianti decisa dalla Todisco non è in contrasto con quello che aveva stabilito il Tribunale del Riesame, circostanza per la quale i Riva e anche il Governo si sarebbero potuti appellare alla Corte Costituzionale.
Il 17 agosto scorso il presidente dell’impianto Bruno Ferrante ha dichiarato che lo stabilimento continuerà le attività fino allo spegnimento degli altiforni disposto dal magistrato. Contro questo provvedimento l’ILVA ha comunque presentato ricorso.
Nel frattempo è in corso in queste ore il Tavolo Tecnico del Ministero dell’Ambiente per capire quali lavori sull’AIA ( autorizzazione integrata ambientale) che prevede diversi ambiti problematici attuare e come mantenere alto il livello del monitoraggio. Per avviare tutti questi lavori sono stati stanziati già in totale 400 milioni di euro secondo una dichiarazione del sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Claudio de Vincenti al FattoQuotidiano.it.