Secondo una ricerca pubblicata su BJOG le donne che partoriscono con il cesareo corrono un più alto rischio di contrarre delle infezioni soprattutto, se sono obese.
La percentuale di nascite con taglio cesareo, in Inghilterra è aumentata notevolmente negli ultimi 30 anni dal 9% nel 1980 al 25% nel 2009-10. Questo studio stima che una donna su dieci sviluppi un’ infezione post-chirurgica e che tra il 1,2 e il 5% delle donne sviluppino l’infezione durante la degenza.
Lo studio ha considerato un totale di 4107 operazioni e le donne sono state seguite durante la loro degenza, nei giorni di visita in ospedale, fino a l’ultima visita e sono state monitorate attraverso un questionario. I volontari provenivano da 14 ospedali che già partecipano all’ Health Protection Agency’s (HPA) Surgical Site Infection Surveillance Scheme
L’età media delle donne era di 31 anni (range 14-56) e l’indice di massa corporea medio era di 25,3
In totale sono state riscontrate 394 infezioni del sito chirurgico sulle 4107 donne, cifra che rappresenta il 9,6%. Delle 394 infezioni, 348 (88,3%) erano incisionali superficiali a carico della cute e degli strati superficiali, 19 (4,8%) incisionali profonde (che colpiscono i tessuti più profondi) e 27 (6,9%), erano infezioni che interessano gli organi interni tra cui endometrite e infezioni del tratto riproduttivo.
L0 0,6 per cento del totale delle donne è dovuta rientrare in ospedale per curare l’infezione.
Inoltre i ricercatori hanno scoperto che le infezioni avvengono più spesso nelle pazienti obese e in quelle più giovani, al di sotto dei 20 anni. Le donne obese hanno un rischio da 1,6 a 2,4 volte maggiore di contrarre le infezioni proporzionalmente all’indice della massa corporea. Le donne più giovani, al di sotto dei 20 anni, hanno invece un rischio maggiore di 1,9 volte.
La dottoressa Catherine Wloch, dell’Health Protection Agency e autore principale dello studio, ha dichiarato: “Questo studio ha identificato alti tassi di infezione chirurgica a seguito di un cesareo con una donna su dieci che sviluppa l’infezione. Anche se il nostro studio non lo ha misurato, queste infezioni possono avere un impatto sull’esperienza di una donna e sulla qualità della sua vita.
“Anche se la maggior parte delle infezioni della ferite del cesareo non sono gravi, rappresentano un notevole onere per il sistema sanitario, dato l’elevato numero di donne sottoposte a questo tipo di chirurgia. Inoltre infezioni minori possono comunque provocare dolore e disagio per la donna e possono diffondersi e incidere su tessuti più profondi. Le infezioni più gravi richiedono ricoveri ospedalieri prolungati o la riammissione in ospedale.
“La prevenzione di queste infezioni dovrebbe essere una priorità clinica per la sanità pubblica” ha concluso.