Il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda lancia l’allarme: nelle 3 settimane di ottobre il numero di intossicazioni da funghi ha raggiunto la strabiliante cifra di 250, contro 200 casi circa nell’intero mese di ottobre degli scorsi anni.
Essendo ottobre il culmine della stagione della raccolta dei funghi, il rinomato Centro Antiveleni del Niguarda di Milano si trova ogni anno a fronteggiare una piccola emergenza. Ma il 2012 verrà ricordato come un anno orribilis, visti i numerosi casi di intossicazione di quest’anno. Il centro invita quindi tutti alla massima cautela ed attenzione.
In meno di tre settimane (ossia dal 1° ottobre) sono giunte, infatti, al Centro Antiveleni oltre 250 richieste di consulenze tossicologiche per ingestione di funghi non controllati. “In alcuni casi più estremi – si legge nel comunicato – sono stati necessari alcuni trapianti di fegato, ed altri pazienti sono in condizioni molto gravi.”
Il Centro Antiveleni ricorda che tutte le ASL della Regione Lombardia hanno messo a disposizione un servizio gratuito per il riconoscimento dei funghi raccolti, e ricorda di non consumarli prima di averli fatti controllare da un micologo esperto.
Se, dopo aver consumato dei funghi, compaiono sintomi quali di vomito o diarrea si raccomanda di contattare immediatamente un Centro Antiveleni.
Qualora ci si rechi direttamente in un Pronto Soccorso, è importante portare con sé eventuali resti dei funghi cotti, crudi o residuo di pulizia.
MITI DA SFATARE
Tutti i rimedi della tradizione, come l’aglio, il latte dopo i sintomi di intossicazione, il cucchiaio d’argento e altri rimedi sono tutti senza alcuna efficacia, ci tiene a precisare il Centro. L’unico modo per capire se un fungo è velenoso è farlo controllare da un vero micologo, e in caso di comparsa di sintomi gastrointestinali occorre recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
NUMERI UTILI
Il Centro, in funzione 24 ore su 24, dispone di una LINEA TELEFONICA DI EMERGENZA (02 66101029) dedicata all’informazione tossicologica.
APPROFONDIMENTI
Faccio parte di un gruppo micologico e sono nel gruppo di studio.Noto che le persone sono interessate solo ed esclusivamente alla commestibilità. Io curo spesso l’aspetto tossicologico e credo che bisogna fare cultura a livello nazionale,tramite le T.V. con qualche spiegazione dei funghi velenosi e dele loro intossicazioni. Grazie
Sono cinquanta anni che raccolgo funghi .Quest anno per la prima volta mi é capitato di raccogliere chiodini senza anello.Accortomi per caso durante la pulitura della mancanza dell anello, (una famigliola di10funghi con cappello chiuso clor marron scuro)nel tagliare a meta la cappella mi sono accorto della mancanza.Al posto dell anello vi era una specie di bambagia,nel dubbio sono stati gettati via con gli altri 10Kg di chiodini buoni.Anche uno che si(ritiene)esperto ha sempre da imparare.Da ricerca in google ho visto che esistono chiodini senza anello(eduli)