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ISPRA: avanza il consumo del suolo nelle città
5 ettari al giorno in 51 aree comunali

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.10.2013

E’ stato presentato oggi  a Roma il Rapporto ISPRA sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, giunto al IX anno e presentato oggi a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
Il rapporto analizza i dati relativi all’inquinamento atmosferico e al verde pubblico oltre al consumo del suolo e dell’acqua nelle nostre città. Dati che influenzano la qualità della vita.

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In Italia il 24,9% della popolazione vive sul 4% del territorio, in 60 comuni secondo un dato riferito ad ottobre 2011. Il rapporto ISPRA ha rilevato alcuni dati che indicano come i cittadini vivono in queste città.

A partire dalla qualità dell’aria ISPRA ha rilevato che alcune sostanze inquinanti e pericolose per la nostra salute sono in diminuzione nell’aria delle città italiane e per alcune di esse le soglie limite vengono toccate raramente. Ma restano delle criticità per alcune sostanze particolarmente pericolose: si tratta delle PM10 e del biossido di azoto, soprattutto al centro nord e in Campania e Sicilia. Anche per l’ozono, per il quale non si rilevano diminuzioni, i valori soglia vengono superati spesso.

Diminuiscono anche le auto private, se prendiamo a campione le 8 più grandi città italiane secondo i dati ACI dal 2006 al 2012. Unica eccezione Roma, città nella quale il numero di autovetture private è in aumento. A Roma le vetture private sono quasi 1.600.000, seguite da Milano, quasi 600.000, Napoli, poco più di 500.000 e Torino circa 450.000.

Il consumo di acqua è diminuito dal 2000 al 2011 del 14,5%. Nel 2011, delle 60 città solo Reggio Calabria, Palermo e Messina sono ricorse a misure di razionamento dell’erogazione dell’acqua. Valle d’Aosta, provincia autonoma di Trento, Abruzzo, Sicilia e Sardegna si contraddistinguono come le uniche regioni autosufficienti dal punto di vista idrico, ma le regioni del Centro-Sud si caratterizzano per i maggiori scambi di acqua: in particolare, la Puglia risulta la regione più dipendente.

Nelle nostre città avanza inesorabile il consumo del suolo. Misurando le superfici artificiali e impermeabili città di  51 aree comunali è risultato che sono stati cementificati quasi 220.000 ettari (quasi 35.000 solo a Roma), con un consumo di suolo giornaliero pari a quasi 5 ettari di nuovo territorio perso ogni giorno (sono circa 70 a livello nazionale).

Le due città che più consumano territorio sono Napoli e Milano che hanno ormai consumato più del 60% del proprio territorio comunale. La maggior parte dei Comuni indagati ha destinato a verde pubblico meno del 5% della propria superficie; a Messina, Cagliari e Venezia le più alte quote di aree naturali protette, fondamentali per la conservazione della biodiversità urbana.

 

 

 

 

 

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