Alla clinica Mangiagalli di Milano il 20% delle partorienti non dichiara il nome del padre del neonato. La nazionalità delle donne è per oltre il 72% italiana.
La percentuale di donne single o che comunque preferiscono non dichiarare il nome del padre è in aumento dallo scorso anno del 7%.
Le madri hanno dieci giorni per indicare il nome del padre del neonato all’anagrafe del Comune, quindi la lettura dei dati è difficile. Tuttavia, il dato può significare un cambiamento sociale nei ruoli della coppia e la scelta sempre più frequente della donna di affrontare la maternità da sola.
Alla Mangiagalli quest’anno sono stati effettuati 215 parti gemellari, 6 trigemini e un quadrigemino, con una media di 18 parti al giorno e un picco di 33 nascite registrato lo scorso 6 luglio. Un milanese su due nasce al Mangiagalli. I dati relativi all’aborto sono in linea con quelli del 2009: 1440 interruzioni volontarie e il 99% attraverso la pratica chirurgica.
C’è stato un trend in calo negli ultimi mesi, da quando il fondo Nasko, che supporta le madri che vogliono abortire per motivi economici, è stato avviato.
Le donne che scelgono il Mangiagalli sono per la maggioranza italiane e lavorano (le casalinghe sono il 7%). Nel 2011 i posti letto di Terapia intensiva neonatale diventeranno 83 diventando il reparto neonatale più grande d’Europa.