Gli elicotteri che hanno sorvolato la zona del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio hanno segnalato delle chiazze che sembrano essere di combustibile attorno alla nave. Sarebbe però combustibile leggero e non l’olio combustibile usato per far girare i motori diesel della nave.
Intanto stamattina il ministro dell’Ambiente Clini aveva detto che “bisogna intervenire subito per scongiurare un disastro ambientale”, aggiungendo di voler chiedere al governo di dichiarare lo stato di emergenza.
Il pericolo per la presenza nei serbatoi della nave affondata di 2400 tonnellate di carburante e l’impatto che potrebbe avere un suo rilascio in mare stanno facendo preoccupare gli esperti e le associazioni ambientaliste, per via dell’alto valore paesaggistico e naturalistico della zona.
“Il rischio ambientale per l’Isola del Giglio è altissimo”, ha detto Clini. I tecnici stimano però che il recupero delle 2400 tonnellate di carburante richiederà settimane, e il meteo è in peggioramento nella zona.
In particolare, la nave ora poggia su uno scalino a 37 metri sotto il livello del mare, ma si teme che possa scivolare a 70 metri, complicando le operazioni di recupero di eventuali superstiti – cosa di ora in ora più improbabile -, di eventuali corpi delle vittime e dei materiali pericolosi, compreso il gasolio.