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Nave cargo incagliata lungo le coste della Nuova Zelanda

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.10.2011

Una nave cargo si è incagliata da molti giorni lungo le coste della Nuova Zelanda e perde petrolio. Oggi le operazioni previste per svuotare le cisterne sono state interrotte a causa del forte vento.

Intanto varie macchie di petrolio delle dimensioni di 5-10 cm sono state trovate sul Monte Maunganui spiaggia dell’isola del Nord.

La nave container, lunga 236 metri, si è arenata sulla Astrolabe Reef mercoledì scorso.

L’equipaggio sta cercando di pompare il petrolio in navi cisterna, ma il maltempo sta ostacolando gli sforzi.

Finora si ritiene che almeno 30 tonnellate di petrolio o di carburante siano finite in mare.

I funzionari temono che se la nave si rompesse in caso di maltempo, oltre 1.700 tonnellate di carburante potrebbero finire in mare in un’area molto delicata dal punto di vista ecologico.

Una nave cisterna è ormeggiata accanto alla nave per prelevare il petrolio, ma oggi i lavori di trasferimento sono stati interrotti a causa del forte vento.

In confronto con una petroliera, la quantità di olio a bordo della nave è piccolo.

Tuttavia, anche una piccola quantità di olio potrebbe avere un impatto negativo sula fauna selvatica. La Baia di Plenty (abbondanza) è infatti stata chiamata così dal capitano James Cook per la fecondità della terra e la generosità della sua gente. E’ inoltre sede di colonie di uccelli come pinguini e cormorani, mentre delfini, focene e balene sono visitatori frequenti.

L’area è anche un sito turistico chiave, e poiché la Nuova Zelanda sta proprio ora ospitando la Coppa del Mondo di rugby, gli alberghi sono più pieni del solito e le operazioni di pulizia si stanno svolgendo di fronte ai turisti.

Le autorità stanno già interrogando il comandante della nave cargo per capire il modo in cui è si sia schiantata contro la barriera corallina, un punto dove quella nave non sarebbe dovuta passare.

Intanto il dipartimento di conservazione della Nuova Zelanda ha già istituito due centri di soccorso della fauna selvatica e spedito squadre per cercare sulle spiagge e nelle isole della zona animali eventualmente oliati.

Sono già stati trovati diversi uccelli, tra cui piccoli pinguini blu, che sono già stati ripuliti e rimessi in libertà.

Greenpeace ha avvertito che le balene e i delfini nella zona potrebbero essere stati vittime del petrolio.

La società proprietaria della nave, la Costamare Inc., una compagnia greca, non ha dato una spiegazione dell’incidente, ma si è detta “pienamente a disposizione per cooperare con le autorità locali” al fine di minimizzare i danni.

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